Alberghiero di Varone, alta qualità con gli allievi del Quarto anno
Si è svolto venerdì 26 maggio il tradizionale incontro conviviale per i 39 allievi del Quarto anno dei percorsi di Tecnico di cucina e dei servizi di sala-bar della Scuola Professionale alberghiera di Varone. Se per gli invitati è stata una gradevole serata, per gli studenti che dal 5 giugno sosterranno gli esami di Diploma professionale si è trattato anche di una prova pratico-professionale con valutazione.
Numerose le autorità istituzionali e scolastiche presenti alla serata. Con la direttrice Elisabetta Filippi erano presenti il dirigente del Dipartimento di Istruzione della PAT Ceccato, il presidente di ENAIP Trentino Massimo Malossini, rappresentanti di categoria ASAT, UNAT, di aziende partner e autorità Comunali.
Apprezzatissimo il servizio messo in campo quest’anno dai ragazzi nella serata, ad iniziare dal settore cucina che ha preparato delle portate di alto valore gustativo e visivo, mettendo in risalto ingredienti e tradizioni della nostra terra. Impeccabile anche il servizio in sala, con studenti preparati e professionali. Il quarto anno dell’Alberghiero prepara ragazzi adatti a soddisfare le esigenze dell’offerta turistica dell’Alto Garda che punta sempre di più alla qualità.
A fine serata, alla presenza di numerosi genitori, sono stati proclamati anche gli studenti vincitori delle borse di studio “Premio Mario Chiarani”, alla presenza dei nipoti Enza e Giuseppe. Alla sua morte ha lasciato la volontà di assegnare le borse di studio, del valore di 750 Euro l’una, agli studenti più meritevoli dell’Alberghiero rivano.
I vincitori di quest’Anno scolastico sono stati Antonina Cozacenco (Tecnico di cucina) e Alessia Balsano (Tecnico dei servizi di sala bar). Il maitre Ivo Armellini ha fatto un ricordo di Mario Chiarani, suo grande maestro di vita professionale. Originario di Arco, ha studiato negli anni ’50 presso la scuola Alberghiera di Bellagio, sul lago di Como, e poi girò l’Europa per perfezionare la lingua straniera e migliorare professionalmente. Divenne insegnante in una Alberghiera in Sardegna, poi aprì un proprio ristorante a Sirmione, un bar a Verona e si fece promotore dell’apertura del Palace Hotel di Arco negli anni ’70 divenendone direttore. Il premio Mario Chiarani doveva durare dieci anni, ma grazie ai familiari prosegue nella sua tradizione.