Piscina di Arco: il dibattito alla Quarta Commissione PAT

Redazione18/04/20236min
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Nel corso della seduta della “Quarta commissione” permanente del Consiglio Provinciale presieduta da Claudio Cia (Fratelli d’Italia), si è svolta una audizione con l’assessore allo Sport del Comune di Arco Dario Ioppi sulla “Petizione 22” di richiesta di revisione del progetto relativo alla piscina di Arco, anche se ormai i lavori di rifacimento sono quasi conclusi.
Il futuro della piscina di Arco era già passato in Quarta commissione lo scorso 13 marzo in occasione dell’apertura della trattazione. Il nodo è la mancata previsione, nel progetto, di una vasca sportiva da 50 metri. Quella da 25 metri prevista è ritenuta dai firmatari della petizione sottodimensionata e insufficiente rispetto alle necessità dell’utenza sportiva estiva. Oggi la trattazione del tema in commissione è proseguita con l’audizione del Comune di Arco, per cui ha preso la parola l’assessore allo Sport Dario Ioppi. Questi ha in principio spiegato il background che ha portato alla ristrutturazione della piscina di Prabi: dopo 50 anni dal precedente intervento era necessaria perché non c’erano più le condizioni di sicurezza per l’utilizzo. Il lavoro di ristrutturazione, ha proseguito, è pensato in relazione a un uso sportivo, ma che consenta un utilizzo anche della comunità. Un intervento che vedrà inoltre predisporre una copertura della piscina dedicata agli allenamenti per rispondere alle esigenze del territorio. L’assessore si è detto francamente stupito per l’insorgenza di comitati contrari perché la ratio con cui si sta procedendo prende in considerazione le esigenze di tutti: una volta completata, la piscina sarà un fiore all’occhiello per tutta la comunità, ha affermato.

La parola è quindi passata ai consiglieri. Secondo Paola Demagri (Casa Autonomia.eu) le considerazioni dell’amministrazione sono basate su dati scientifici (il numero di accessi), tecnici (la vetustà della struttura) e una decisione amministrativa di cui il Comune ha a tutti gli effetti pienamente diritto.
L’assessore allo Sport ha ricordato che non è escluso, anzi, si sta già lavorando nel senso di un ragionamento di una piscina di uso sovracomunale. Tra i molti fattori presi in considerazione per il progetto di Prabi, ha raccontato poi, c’è quello della gestione di un impianto natatorio, non facile di questi tempi: la piscina di Prabi avrà vasche ridotte e quindi costi ridotti. Non si è voluto penalizzare l’attività sportiva, anzi: a fine lavori a Prabi ci sarà una piscina da 25 metri e 5 corsie che verrà coperta e sarà dedicata alle società sportive e non all’attività mista.
Claudio Cia (Fratelli d’Italia) ha ricordato che un’amministrazione ha il dovere di ascoltare tutti e il compito di fare sintesi. La fase di ascolto è avvenuta, ha affermato il presidente della Quarta commissione. Ha quindi chiesto all’assessore un approfondimento sul contesto in cui è nata la petizione e su come si concilierà l’opera di Prabi con l’impianto sovracomunale di cui si sta ragionando.
L’assessore Ioppi ha risposto ricordando lo scontento legato allo smantellamento della piscina da 50 metri, un impianto che ha descritto come impossibile da sostenere al giorno d’oggi. La copertura della piscina da 25 metri, ha ribadito, darà la possibilità agli sportivi di allenarsi più mesi all’anno, di sicuro di più dei 3-4 mesi estivi in cui era fruibile la piscina di Prabi. Sulla piscina di 50 metri coperta, ha proseguito, è comunque presa in considerazione nello studio in atto di una piscina sovracomunale. Si è già nominata una commissione, si è interloquito con un esperto di impianti natatori, sono state individuate tre possibili collocazioni. Accanto a questa piscina si pensa a un centro wellness che aiuti ad abbattere i costi. L’assessore si è detto convinto che le due proposte assieme potranno essere funzionali alle esigenze non solo del territorio, ma anche del turismo.
Paolo Zanella (Futura) è intervenuto descrivendo la questione come di rilevanza più comunale che provinciale. Ha detto di capire il disagio per chi praticava lo sport a Prabi che dovrà spostarsi su Rovereto o Trento. Purtroppo si parla di uno sport dai numeri ridotti, ha aggiunto, non si possono fare piscine per allenamento in ogni realtà; forse la Provincia potrà eventualmente intervenire in aiuto alle famiglie che subiscono questi disagi. Secondo Zanella si deve puntare sulla struttura provinciale coperta di Trento che consentirà di nuotare ed allenarsi 365 giorni all’anno.
Demagri è nuovamente intervenuta parlando che di decisioni molto sensate dal punto di vista amministrativo e di una valida scelta da parte dell’amministrazione comunale.
Anche Cia ha sottolineato che il confronto nel caso di Prabi è avvenuto. La commissione può fare poco, parlare ed esprimere considerazioni: non si può pensare che in ogni valle ci possa essere tutto in termini di impianti.
Luca Zeni (Pd) ha parlato di valutazioni che vanno fatte, anche se possono non piacere a tutti; si parla di impianti complessi. Ha poi sottolineato per la commissione la necessità di rispettare il proprio ruolo e quello del Comune. Un argomento ripreso da Cia, che ha ricordato che il lavoro della commissione non può bypassare quello del Comune di Arco. D’accordo su ciò è anche Mara Dalzocchio (Lega).

 


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