Carlo Lucarelli a Riva con Rotary e Lions: “Raccontavo le fiabe e mie figlie si spaventavano”

Claudio Chiarani18/03/20234min
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Il noto scrittore, sceneggiatore, conduttore televisivo e radiofonico, fumettista, docente e giornalista Carlo Lucarelli è stato ospite d’onore alla “conviviale interclub” del Lions Club Arco Riva del Garda e Rotary Club Riva del Garda, svoltasi giovedì 16 marzo.
Introdotta dal saluto di benvenuto dei presidenti del Lions, Ilaria Torboli e del Rotary, Roland Weithaler e moderata da Franco Gamba, la serata ha raccolto una nutritissima presenza di soci accorsi per ascoltare Lucarelli, intervenuto sul tema “Il giallo storico, raccontare il passato per capire il presente”.
“Il romanzo storico o il giallo storico – ha esordito Lucarelli – si basano su personaggi inventati ma sullo sfondo di fatti realmente accaduti. Nel mio ultimo romanzo “Bell’Abissina, un’indagine del commissario Marino” racconto della sezione della Polizia chiamata “La Presidenziale”, che si occupa della sicurezza di Mussolini nella quale opera un gruppo particolare chiamato “Squadra Fognature”, comandato a perlustrare il sottosuolo di strade e piazze dove passerà il Duce, a caccia di eventuali bombe. L’attrazione storica funziona – spiega lo scrittore ai numerosi convenuti – e cattura il lettore che, magari, sa qualcosa di quel periodo e, dunque, ne viene attratto. Ma non è tutto così facile, perché mi devo confrontare con il “politicamente corretto” e, dunque devo stare molto attento. Ma se scrivo del Ventennio devo riferirmi a cose che, allora, si potevano dire e scrivere. Qui sta il difficile, ossia non offendere con parole o aggettivi che oggi, e concordo, sono spesso offensivi. Ma, ripeto e me lo dico spesso, non potrei fare diversamente. Allora era così”.
Durante la serata Carlo Lucarelli ha incantato i presenti, parlando anche dei suoi personaggi, dei libri scritti in precedenza, di come sono nati, spesso da semplici idee colte al volo, per caso. E di quando le sue gemelline gli chiedevano di raccontargli delle storie per addormentarsi. “Io parlavo di gattini e coniglietti, ma loro in coro mi dicevano “papà, così ci fai paura! E io “ma come, vi spaventate se vi racconto di animaletti dolci? Purtroppo, il mio modo di raccontare con la mia voce, in loro questo incutevano. Non potevo dare torto ad entrambe, ma questo è il mio modo di raccontare”.
In ultima analisi Lucarelli ha parlato anche di altre forme d’arte come il cinema, dicendo che il più grande favore fatto alla mafia è stato il film “Il Padrino”, ma che non si potrebbe mai pensare di reinterpretarlo oggi “politicamente corretto”, perché quel mondo, allora, era così. Come riscrivere “Via col Vento” togliendo termini che oggi suonano offensivi (nero o il più dispregiativo negro).
“Il romanzo giallo storico va scritto e ambientato nel periodo cui si fa riferimento – ha chiosato nel finale prima di passare agli autografi – quello era e quello chi scrive romanzi storici deve rispettare”.

 


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