Arco, la Giornata della Memoria è nel cuore
Nel giorno dedicato alla memoria della Shoah il Comune di Arco, come tradizione, ha ricordato le persone che da Arco furono deportate ad Auschwitz e non fecero più ritorno, Eva Haas Flatter, Gino Tedeschi e Arturo Cassin, e Leo Zelikowski, internato e sopravvissuto, straordinario testimone di pace, insignito nel 2008 della cittadinanza onoraria del Comune di Arco, scomparso nel 2012 all’età di 102 anni.
La cerimonia, come sempre molto partecipata, si è tenuta al monumento a loro dedicato in via Bruno Galas. Per l’amministrazione comunale c’erano il sindaco Alessandro Betta, l’assessore alla cultura Guido Trebo e una rappresentanza della Giunta e altre autorità, inoltre il parroco don Francesco Scarin, il Gruppo Alpini con il capogruppo Giorgio Vivori e il consigliere di Zona dei NuVoLa Mario Gatto, oltre a rappresentanti delle forze dell’ordine, della polizia locale e della Croce Rossa.
Come di consueto ha preso parte alla cerimonia la prof.ssa Maria Luisa Crosina ricercatrice storica che ha portato alla luce le vicende degli ebrei arcensi deportati. Nel suo discorso ha ricordato le vicende del 1943 ad Arco e l’attività di ricerca con cui ha ricostruito quanto accaduto, che ha portato alla realizzazione del monumento dedicato ai deportati da Arco e alla celebrazione, nel 1993, della prima Giornata della Memoria, molto prima che fosse istituita nel 2005 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Gli interventi istituzionali sono stati a cura dell’assessore Trebo e del sindaco Betta, che hanno sottolineato l’importanza di celebrare la Memoria, allo stesso tempo denuncia di un orrore del passato e impegno per una strada nuova di convivenza e di rispetto, nonché dichiarazione rituale e solenne del più assoluto rifiuto della violenza e di qualsiasi forma di discriminazione.
Il sindaco Betta assieme alla Crosina hanno quindi deposto un sasso alla base del monumento, secondo l’antichissima tradizione con cui il popolo ebraico ricorda i cari scomparsi, e assieme all’assessore Trebo hanno acceso e deposto, ognuno, una candela.
In chiusura il coro dell’associazione Lega Vita Serena ha intonato un toccante brano.