Immigrati a San Lorenzo Dorsino: incendiata la porta della casa che li ospiterà, striscione di CasaPound

“Condanniamo con fermezza questo vile atto intimidatorio e rilanciamo il nostro impegno per cercare, tutti insieme, al di là delle diverse posizioni, di svelenire il clima politico, fomentato da chi vuole solo esasperare i toni”. Con queste parole il presidente della Provincia, Ugo Rossi, condanna l’attentato incendiario che ha colpito, nella notte fra domenica e lunedì, la porta della struttura che dovrà accogliere alcuni richiedenti asilo, nel paese di San Lorenzo Dorsino. Nel primo pomeriggio il presidente Rossi ha telefonato al sindaco, Albino Dellaidotti, condividendo con lui il rifiuto di atti di questo tipo ed esprimendogli la solidarietà dell’Amministrazione provinciale e la disponibilità ad un incontro finalizzato ad approfondire le dinamiche gestionali dell’accoglienza.
“Anche il Trentino, sta facendo la sua parte per gestire il fenomeno migratorio – ha detto Rossi – e fino ad oggi non ci sono stati particolari problemi con i cittadini dei paesi interessati all’accoglienza. Questo anche grazie al fatto che le istituzioni dell’Autonomia, il mondo del volontariato e le reti sociali, stanno lavorando in maniera unitaria e con senso di responsabilità”.
In merito all’arrivo di alcuni profughi richiedenti Asilo a San Lorenzo di Dorsino, Comune nella Valle delle Giudicarie di 1.581 abitanti, CasaPound Italia ha affisso nel paese uno striscione
per protestare contro il previsto arrivo di immigrati nel paese del Trentino.
“Siamo stati informati di questo imminente arrivo – scrivono i rappresentanti in una nota – e siamo subito intervenuti a sostegno dei cittadini che ci hanno contattati – afferma Andrea Bonazza, responsabile di CasaPound Trentino Alto Adige – Nella serata di mercoledì si dovrebbe tenere un incontro con la cittadinanza nel quale le istituzioni locali tenteranno probabilmente di giustificare la loro decisione. Una giustificazione che arriverà però a cose fatte, visto che cittadini di San lorenzo Dorsino non sono mai stati interpellati finora in merito, nonostante questa decisione influirà pesantemente sulla loro quotidianità” .
“Nella notte si è inoltre verificato un atto intimidatorio al B&B che dovrebbe ospitare i profughi – prosegue la nota – un gesto dal quale prendiamo le distanze e condanniamo ma che certamente è una chiara manifestazione di un disagio nei confronti di questa imposizione delle istituzizioni. Abbiamo inoltre manifestato la nostra vicinanza alla popolazione con una richiesta protocollata nella quale chiediamo di accertare che lo stabile abbia l’agibilità ed il cambio di destinazione d’uso richiesti per l’accoglienza”.