Scuole musicali, la FP CGIL: “È ora di far luce sui bilanci”

Redazione08/10/20223min
Festa della musica ad Arco – 2015

 

In merito alla gestione delle Scuole Musicali in Trentino, emersa con la notizia dell’ammanco di 200mila euro alla scuola musicale di Tione, ha spinto il sindacato FP CGIL a chiedere di far luce sulla gestione dell’intero comparto.
«Nelle scuole musicali trentine – spiega Italo Giongo della Funzione Pubblica Cgil – il rinnovo economico dei contratti degli insegnanti è fermo al 2012. A Tione sono sospesi anche gli scatti di anzianità e la motivazione che viene data è sempre la stessa: ottemperare a tale obbligo manderebbe in crisi i bilanci. Non solo. Alcune scuole (fra queste anche Tione) ci hanno chiesto di firmare contratti di prossimità che derogano al contratto di settore e tolgono risorse ai lavoratori. Come Fp Cgil abbiamo sempre cercato di opporci a questo tipo di contratti e abbiamo chiesto, per ragionare sul tema, di visionare i bilanci disaggregati: solo così potremo capire se è davvero il costo del personale a mandare in crisi il sistema. Ma questi dati non vengono mai forniti. Né a noi né alla Provincia, che pure finanzia le scuole salvo poi scoprire che, come il caso di Tione, un’attenta occhiata ai bilanci sarebbe stata doverosa”.

Le scuole che hanno forma giuridica di cooperativa e/o associazioni molte volte trovano tra i propri soci anche il personale: “Come Sindacato noi non vorremmo firmare questi contratti di prossimità – prosegue la nota – e sono gli stessi lavoratori a chiederci di farlo, un po’ per la giusta preoccupazione di perdere il lavoro e un po’ perché convinti dagli amministratori. Chiediamo ai lavoratori di ascoltare le indicazioni di prudenza che pure diamo loro da anni: forse il problema non sono i vostri stipendi”.

“Purtroppo una clausola contrattuale stabilisce che si parlerà di aumenti solo nel caso in cui ci siano disponibilità economiche -dicono dalla Funzione Pubblica CGIL- Qui viene il punto: come avere certezza che i denari non ci sono se il bilancio disaggregato non viene mai fornito né alla Cgil né alla Provincia, che pure finanzia gran parte del sistema? Dal 2012 si sono perse almeno tre tornate contrattuali, il che equivale a un mancato aumento del tabellare attorno all’8%. Gli scatti di anzianità hanno in parte attutito questo gap economico e se ora si fa strada l’idea che bisogna bloccare anche questi, la Cgil non ci sta più: prima di tutto la chiarezza sui conti! È per questo motivo – conclude la nota – che chiediamo alla Giunta Provinciale di mettere nella propria agenda politica una riforma del comparto che rimetta al centro la musica, il suo insegnamento, il personale insegnante e non insegnante e le famiglie degli studenti».

 


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