Emergenza cinghiali, incontro a Roma. In Trentino abbattimenti a +59%
Si è svolto a Roma un incontro tra la Commissione Politiche Agricole e gli Assessori regionali e delle Province autonome, alla quale ha partecipato anche l’Assessore Zanotelli, dove la Commissione ha voluto portare nuovamente all’attenzione dell’opinione pubblica l’emergenza legata alla diffusione del cinghiale su tutto il territorio nazionale.
Nel corso della conferenza si è lanciato un allarme con riferimento a quattro principali ambiti legati alla presenza del cinghiale: la devastazione dei terreni che sta compromettendo diversi raccolti con danni economici rilevantissimi per l’agricoltura del nostro Paese, la prevenzione rispetto al diffondersi della peste suina africana, la sicurezza dei cittadini, minacciata sempre più dalla presenza dei cinghiali anche nei centri abitati o nei luoghi turistici e dalla frequenza di incidenti stradali, spesso anche gravi, la problematica legata al decoro urbano che subisce un danno evidente di immagine, collegato alla presenza di branchi, con ricadute negative sul turismo.
La Commissione ha pertanto voluto unitariamente sollecitare il Governo affinché vengano finalmente portate a compimento quelle modifiche alla normativa di settore che le regioni – in particolare quelle a statuto ordinario – chiedono da anni e che consentirebbero di poter utilizzare leve importanti per contenere il fenomeno entro limiti accettabili, anche con azioni temporanee.
La Provincia Autonoma di Trento ha promosso quindi un’azione di informazione e stimolo all’applicazione del controllo sulla specie, attraverso specifici incontri, in accordo con l’Associazione Cacciatori Trentini, che ha portato ad un incremento assai significativo degli abbattimenti di cinghiale rispetto agli anni passati: se nel 2021 gli abbattimenti furono in tutto il Trentino 960, solo nei primi 4 mesi del 2022 essi sono stati 324 a fronte dei 132 dello stesso periodo del 2021, che corrisponde a un incremento del 59 per cento, a dimostrazione dell’efficacia delle misure approvate dalla Giunta provinciale e dell’impegno dell’Associazione cacciatori trentini e dei cacciatori controllori nel metterle in atto.
Quale ultimo fondamentale atto, in adempimento alle disposizioni nazionali conseguenti alla presenza della peste suina africana, la Provincia si è dotata del proprio Piano provinciale di interventi urgenti per la gestione e il controllo della peste suina africana nei suini da allevamento e nella specie cinghiale (Sus scrofa).