I cassonetti della carta traboccanti a Santo Stefano
Quella in fotografia è l’immagine che il giorno di Santo Stefano è stata offerta ai visitatori attratti dall’atmosfera e dall’ambiente del Mercatino di Natale di Arco. L’isola ecologica, visibilmente traboccante di carte e cartoni, è quella di via Pomerio, proprio di fronte ad uno dei più frequentati parcheggi della città, ma la scena si ripropone nelle altre strutture del tipo, il che significa che nel servizio di raccolta dei rifiuti c’è qualche cosa che non funziona o non è tarato secondo le esigenze della comunità. Nel giorno di Santo Stefano, ovviamente, c’è qualche cartone in più a testimoniare che sotto gli alberi di Natale degli archesi c’erano per fortuna parecchi pacchi da scartare, ma la situazione ormai si perpetua da tempo soprattutto (forse perché sono più visibili) con i cassonetti delegati alla raccolta di carte e cartoni.
Ma una parte di colpa è da imputare anche ai cittadini che, con solerzia, liberano in fretta e furia la propria casa dai fastidiosi ed ingombranti scatoloni dei regali per lasciarli in bella vista fuori dai cassonetti.
E se a Napoli o a Roma la raccolta dei rifiuti può essere un problema assai difficile da risolvere, per Arco – o comunque l’Alto Garda – certe situazioni sono solamente dettate dalla sciatteria di chi gestisce il servizio o, al limite, da un contratto fatto male. In ogni caso così non va bene. Si vuole che la gente venga ad Arco per respirare la magica atmosfera del Natale e poi la si accoglie con degli spettacoli poco edificanti.
Se ci è consentita una battuta, perché il servizio non viene affidato all’Amsa? Nel caso – stazione docet – si avrebbe la certezza che la città morirebbe a breve soffocata dalla carta.
(Nello Morandi)