Tv “AZ” di Varone, anni ’80: a mezzogiorno è servito il… porno
È una bella domenica degli anni Ottanta. Le famiglie si mettono a tavola. Si accende la Tivù per l’appuntamento con la tradizionale rassegna stampa. La lettura dei giornali è uno dei cavalli di battaglia di TV “AZ”, la rete televisiva di Vito Atzori, proprietario, anima, a modo suo genialoide giornalista, della prima televisione libera della Busa con studi televisivi a Varone di Riva del Garda. TV “AZ” spara nelle case sbigottite un film porno. Oh, non uno di quelli soft. Proprio un porno estremo, di quelli che, per orge e ammennicoli vari, erano classificati come “pornazzi”. Lo shock è stellare. Coppie, singoli, bambini, nonni, famiglie intere, tutti sbattuti nel vortice di evoluzioni “Kamasutresche”. Bocche spalancate, bocconi e mezz’aria. Indignazione, applausi, mani che coprono gli occhi dei bimbi, mariti che coprono gli occhi, con fessure tra le dita. C’è chi prende appunti, si registrano mortificazioni, depressioni e perfino erezioni. Immaginate quel che volete, tanto ci prendete di sicuro.
Indignati censori caricano la macchina della censura. Alle due, quando finito il primo porno si era a buon punto del secondo, si presentano alla porta di Atzori due Carabinieri. “Vito che cosa combini?”, gli dicono. E lui parte s razzo come Mennea. In un lampo è negli studi di via Varoncello a Varone. Pigia di stato “stop” del videoregistratore. Gli schermi si fanno di botto bui come la notte. Poi compare un cartello, vergato di sghembo: “Ci scusiamo per l’interruzione non dipendente dalla nostra volontà”.
Che era successo? Scelta editoriale provocatoria, rivoluzione sessuale? Niente di tutto ciò. Vito Atzori aveva fatto, può succedere no?, un trascurabile errorino. Aveva impostato il timer del videoregistratore collegato al trasmettitore sulle 12 invece che sulle 24. Mezzogiorno invece di mezzanotte. Che sarà mai?
L’episodio va inquadrato. In quegli anni c’era il triangolo delle “Bermuda a Luci Rosse” In Vallagarina con Telerovereto, sul lago con Telegarda, nella Busa con TV “AZ”. A mezzanotte di ogni sabato le tre Tivù davano il via, con una batteria di videoregistratori, a una maratona di film porno. Oh, uno dietro l’altro, che durava fino alle sei di mattina. Allo scoccar della mezzanotte di quei sabato ormai datati la notte era tutto un accendersi di luci azzurrine che, pulsando. rischiarando le finestre di miriadi di case.
La storia è di quelle che sarebbe un delitto dimenticare. Auditel alle stelle e primato mondiale: non c’è tivù al mondo che abbia mai mandato in onda un porno, non criptato e non a pagamento, a mezzogiorno di un dì di festa. TV “AZ” in questo ha fatto la storia. E, credetemi tutto questo, è la nuda e cruda verità. Proprio così, soprattutto nuda…
Vittorio Colombo