Topi in via Molini a Riva: il Comune minimizza, residenti indignati

Redazione16/07/20255min
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Il caso dei topi che arrivano fin dentro le abitazioni sollevato dai residenti di via Molini al civico 22 ha smosso le acque e provocato una prima reazione da parte del Comune. Tuttavia la risposta istituzionale, giudicata dai diretti interessati molti evasiva e lacunosa, ha acceso ancor più gli animi, portando uno dei cittadini coinvolti, Robert Gaspar, a replicare con toni critici e documentazione fotografica alla mano.

Tutto è cominciato con la pubblicazione, da parte de “la Busa”, della denuncia dei residenti: topi che si arrampicano sui muri, infestano cortili, entrano negli appartamenti e lasciano escrementi persino sui letti. Una situazione definita «al limite della sopportazione», aggravata – secondo gli inquilini – da una struttura vicina al bocciodromo comunale, dove si cucinerebbe e si organizzerebbero feste in condizioni igieniche dubbie.

 

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Dopo anni di segnalazioni inascoltate, il 14 luglio è stato presentato un esposto formale ai Carabinieri e al Comune. Quest’ultimo ha risposto con un comunicato che, pur riconoscendo la presenza periodica del problema, ha escluso gravi criticità igieniche e negato correlazioni con l’attività del vicino bocciodromo, parlando invece di un semplice deposito attrezzi «in regola». La derattizzazione sarà effettuata, sì, ma solo sul suolo pubblico: ai residenti è stato chiesto di “attivarsi” per il privato.

 

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Una risposta che non è bastata
Il cittadino Robert Gaspar ha risposto pubblicamente, denunciando una serie di mancanze e superficialità nel sopralluogo comunale. «Nessuna foto, nessun documento. Solo parole. E per di più si chiede a noi di attivarci, come se il problema fosse all’interno delle nostre case», scrive Gaspar. L’accusa è chiara: si starebbe spostando la responsabilità sui residenti quando le cause, a loro avviso, sono esterne e legate a strutture pubbliche.

 

Gaspar allega foto dello spazio angusto (circa 20 cm) tra il muretto e la baracca adiacente al bocciodromo, chiedendo se e come sia stato effettivamente ispezionato. Mostra anche le barriere installate dai residenti per impedire l’accesso ai roditori, sottolineando i limiti nell’uso di trappole e veleni a causa del rischio per gli uccelli e la fauna. «Abbiamo fatto il possibile – sostiene – ma il problema è fuori. E nessuno, finora, l’ha affrontato davvero».
Particolarmente polemica la richiesta di chiarimenti sull’uso del cosiddetto “deposito attrezzi”, che secondo i cittadini sarebbe equipaggiato con impianti idrici discutibili per la destinazione dichiarata. «Se è un deposito, perché ha bisogno di un impianto idrico? Dove sono i documenti catastali, dove le verifiche sulle norme di sicurezza?» domanda Gaspar.
Una replica amara ma concreta, che lascia aperti molti interrogativi.
I residenti di via Molini non si arrendono. Chiedono trasparenza, controlli veri, non solo verbali, e azioni efficaci, non slogan. E se il Comune continuerà a sostenere che tutto è in regola, c’è chi è pronto a chiamare in causa anche i media nazionali, nella speranza che l’emergenza sanitaria venga affrontata con il rispetto che merita.