Stati generali della montagna: l’ascolto dei territori per le sfide del futuro

Redazione15/03/20193min
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“L’Autonomia del Trentino deve dare risposte convincenti a chi vive le problematiche della montagna, che rischiano di far allontanare le persone che abitano nelle valli e nelle aree più lontane dai centri urbani”. È questo il senso degli Stati generali della montagna presentato dal presidente Maurizio Fugatti e dalla Giunta provinciale, per la quale erano presenti gli assessori Roberto Failoni, Mattia Gottardi, Achille Spinelli e Stefania Segnana.
Sostenibilità, sviluppo, trasporti, infrastrutture e servizi saranno i temi che guideranno nei prossimi mesi il confronto con gli attori del territorio. Una sintesi delle problematiche, delle possibili soluzioni e delle modalità con le quali realizzare percorsi adeguati a quanto emergerà sarà poi fatta dalla stessa Giunta.
Per Roberto Failoni, assessore all’artigianato, commercio, sport e turismo, si tratta di “un’occasione formidabile, che permetterà alla Giunta di assumere decisioni in accordo con i territori, dei quali ci metteremo in ascolto. Dobbiamo fare in modo che il nostro turismo riesca a mantenere i numeri attuali – ha continuato l’assessore – e su commercio e artigianato avviare una riflessione a 360 gradi”.
Digitalizzazione, trasporti, sviluppo economico anche nei territori periferici sono i temi cari ad Achille Spinelli, assessore provinciale allo sviluppo economico, ricerca e lavoro, che ha portato l’esempio della Val di Fiemme, dove sorprendentemente è l’industria il primo settore economico, cui segue il turismo. “Gli Stati generali della montagna sono un’operazione di ascolto e una condivisione di idee e di “ricette” che ci consentiranno di puntare al rilancio dei territori” ha spiegato Spinelli.
Per Stefania Segnana, assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglie è importante mantenere quanto più possibile i servizi per la popolazione, sia nelle zone periferiche, sia nei centri urbani. I percorsi di assistenza sanitaria hanno infatti valore equivalente in ogni parte del territorio provinciale. Per far fronte al fenomeno del calo delle nascite si guarda a rafforzare dove necessario l’accompagnamento della donna sia in fase prenatale che nel dopo nascita, perché “fin dal momento in cui ogni donna pone pensiero a far nascer un figlio si senta sostenuta e accompagnata in tutto il percorso”.