Da piccola parlavo poco.
Ero, per dirla con le parole della maestra di Seconda elementare, una bambina molto timida.
Da grande è saltato fuori che ero stata una bambina molto autistica, ma questi sono altri discorsi, che vanno molto al di là delle stesse parole.
Del resto chi l'avrebbe mai detto che un giorno, quella bambinotta tonda e dai capelli strani avrebbe trovato la sua dimensione proprio nelle parole?
Tra i testi delle canzoni di Mal, dei Pooh, di Rino Gaetano e Alberto Camerini, di Vecchioni, dei Queen e dei Cure (passando poi attraverso una curiosa e mai abbandonata fase heavy metal) ho infatti scoperto che le parole hanno un peso, un effetto e una grande responsabilità.
E che la stessa identica cosa si può dire dell'avere una neuro divergenza.
L'autismo (e recentemente l'ADHD) mi hanno buttato in mezzo a ciò che temevo di più e io ho cominciato a giocarci, proprio perché oltre che autistica ero e rimango fondamentalmente una gran testa dura.
Il risultato è stato, tra la professione di storyteller per l'infanzia , tra la pubblicazione di un romanzo e l'altro, tra l'esperienza in un centro diurno e in una scuola elementare, questa piccola rubrica che mi ha tenuto compagnia per più di cinque anni.
Sperando abbia tenuto compagnia anche a voi, e che l'abbiate gradita (nonostante sia, ahimè, costituita da parole, semplici e probabilmente per molti meno utili degli ultimi risultati del padel o delle elezioni comunali) sono a dirvi che quello che state leggendo è l'ultimo articolo de "I racconti di Nina" e che non ne verranno altri.
È stato fatto un buon lavoro, di questo ringrazio Fabio Galas e la redazione de La Busa per averci contato, che questa sia un'altrettanto buona fine.
Vi abbraccio tutti. (E quando dico tutti, intendo anche chi è stato meno bravo a capire che le parole - sì, proprio il mio giocattolo preferito - sono il più potente ponte per arrivare agli altri e che quando vengono da una persona autistica... hanno la forza di un missile.
Tornando alla musica, vi lascio con una citazione di Vecchioni:
"Io sono là,
dove è sempre stato l'uomo,
viaggiatore vincente
del suo dolore,
nel teatro dove non recita,
ma vive le parole."*
*tratta dalla canzone 'Esodo', nell'album 'Io non appartengo più' del 2013
Ciao a tutti, Nina.