Raccolta di firme “contro” il progetto di villa Angerer

Claudio Chiarani13/11/20192min
IMG_6446

Il comitato Romarzollo e il Comitato Olivaia hanno manifestato ad Arco con bancarelle informative davanti al Casinò contro il paventato progetto di riqualificazione di Villa Angerer. Una manifestazione accompagnata dall’offerta di strudel e succo di mela, volta alla raccolta firme e alla sensibilizzazione dei residenti nell’Alto Garda su quanto nelle intenzioni dei privati si vorrebbe fare utilizzando il compendio dell’ex commerciante austriaco Joseph Angerer di proprietà della Provincia. Un compendio che sta cadendo a pezzi per l’incuria e che presto imploderà su sé stesso se nessuno farà qualcosa. Che diventi un Resort a cinque stelle con annessa accademia della longevità per clienti facoltosi non se ne parla nemmeno visto che, per poter “reggere” economicamente l’operazione prevede un aumento di cubature rispetto alle esistenti. L’accordo di massima tra Provincia e amministrazione comunale è ora in una fase di stallo con Eleuterio Arcese e il professor Luigi Fontana che si sono già dichiarati fuori dall’iniziativa. Al centro del dibattito cittadino ormai da alcuni mesi, ossia da quando una cordata d’imprenditori locali si è dimostrata interessata alla riqualificazione (chiaro che poi ci sarebbe stato un bando pubblico aperto a tutti coloro i quali avrebbero potuto e voluto partecipare), l’ex Sanaclero è una delle massime espressioni di quel Kurort tanto caro ad Arco nel secolo scorso, che vanta ben 19 grandi volumi abbandonati e che se fossero presto ripresi da progetti di riqualificazione porterebbero indotto turistico in quantità. Ma l’aumento di volume previsto dal progetto presentato di circa 17.000 metri cubi sui volumi esistenti è fortemente contrastato dalle associazioni ambientaliste e dai residenti di Romarzollo perché stravolgerebbe l’ecosistema della zona e porterebbe ad un aumento considerevole di traffico. Oltre al fatto della privatizzazione del bene (che la Provincia darebbe in concessione per 30 anni al privato) che non piace. Il sindaco Betta non ha i “numeri” necessari per l’approvazione della variante urbanistica in Consiglio Comunale e così il tutto è stato stoppato.