Mostra Segantini «Verso la luce»: bilancio lusinghiero
Il Comune di Arco ha tracciato un bilancio di bilancio della mostra «Verso la luce. Giovanni Segantini, dalla maniera scura alla pittura in chiaro», presso la galleria civica dedicata al pittore arcense, prossima alla chiusura.
A illustrare i numeri e il gradimento della mostra, inaugurata il 12 novembre e aperta al pubblico fino al 29 gennaio, l’assessore alla cultura Guido Trebo, la responsabile dell’Ufficio cultura Giancarla Tognoni e il curatore, il dott. Niccolò D’Agati.
«La mostra è andata bene -ha spiegato il dott. D’Agati- soprattutto dal punto di vista pratico quello che ci portiamo a casa, oltre al fatto che la risposta del pubblico ma anche degli addetti al lavoro sia stata positiva, sono i contatti che si sono creati con i vari musei nazionali e internazionali, oltre che con importanti prestatori privati. Questo è innanzitutto motivo di orgoglio perché ci dà l’opportunità di far conoscere all’esterno la realtà della galleria civica di Arco, e di farlo attraverso un progetto espositivo di livello. E in prospettiva è importante per l’attività ventura della galleria, ponendosi nell’ottica della costruzione di un profilo della galleria rilevante in termini espositivi e in termini scientifici, che è il volano per la sua capacità di assumere un ruolo nell’ambito del contesto non solo locale ma, è la nostra speranza, anche a un livello più ampio».
«La mostra percorre questa ricerca della luce -ha aggiunto D’Agati- e il quadro “A messa ultima” quasi metaforicamente la rappresenta. È stato possibile grazie a questi contatti che si sono creati, innanzitutto con il museo di St. Moritz e la sua direttrice Mirella Carbone che ci hanno prestato “La benedizione delle pecore” e “A messa prima”, poi i Musei civici di Pavia che ci hanno prestato “La falconiera”, oltre al Mart di Rovereto e a tutta una serie di prestatori privati. Con occasioni uniche: ad esempio, nella prima sala aver potuto riunire tre opere come “La falconiera”, “Interno con frate” e “Il campanaro”, che sono state insieme per l’ultima volta nel 1880. E ritrovamenti di opere importanti, come “Interno con frate” che era andato disperso nel ’37 è che è stato posto in mostra per la prima volta qui ad Arco. La mostra quindi nasce da questa ricerca, e appena sarà pronto il catalogo ci sarà una articolata contestualizzazione scientifica del lavoro svolto».