Le opposizioni di Arco critiche sulla variante del centro storico

Redazione25/06/20173min
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I consiglieri comunali di opposizione di Arco Giovanni Rullo, Mauro Ottobre, Andrea Ravagni e Lorenza Colò hanno inviato una nota in merito alla variante per il centro storico di Arco, non ancora approvata in Consiglio Comunale per mancanza del numero legale.
Bruna Todeschi”È pacifico che le varianti ai piani regolatori siano formate da due atti distinti: l’atto di adozione, con i suoi effetti di salvaguardia autonomi ed immediati, e l’atto di approvazione, che costituisce un atto sostanzialmente e formalmente nuovo rispetto al piano in essere.
Solo con l’approvazione definitiva di una variante da parte del Consiglio comunale prima, e poi della Giunta provinciale, il procedimento si può dire compiuto e produttivo di effetti, ma tuttavia non ancora in grado di generare diritti in capo ai privati, diritti che si concretizzano solo al rilascio del permesso di costruire.
Pertanto, la mancata approvazione di una variante già adottata non genera in capo ai privati alcun interesse legittimo, né mera aspettativa, prova né è, ove ve ne fosse bisogno, che la mancata approvazione, per mano della maggioranza, del capo relativo alla compensazione della Variante 14 non ha comportato al Comune alcuna richiesta di risarcimento danni.
E’ dunque gravissimo, al di là delle valutazioni politiche di ciascuno, che si prospettino scenari giuridici infondati, disinformando in modo grossolano l’opinione pubblica. Invitiamo pertanto il Segretario Comunale e il Sindaco a voler circostanziare le loro affermazioni.
L’incapacità e insipienza della maggioranza nel trattare l’urbanistica non può oggi essere fatta ricadere sulle minoranze, specie quando ogni proposta di collaborazione nella elaborazione della Variane è stata respinta con sufficienza e supponenza. Sarebbe auspicabile che chi ricopre incarichi di alta responsabilità politico istituzionale si studiasse meglio i principi ed i processi amministrativi basilari in particolare in campo urbanistico.
Le stesse osservazioni della Provincia hanno trovato solo parziale accoglimento, pertanto non possiamo che ribadire il giudizio gravemente negativo sia nel merito, che nel metodo.
Infine, quand’anche, e così non è, qualcuno provasse a palesare la sussistenza di danni, la responsabilità resterebbe in capo alla maggioranza, e quindi il ricorso alla Corte dei Conti graverebbe su di essa in quanto non in grado di portare a termine un incarico per mancanza dei numeri politici necessari, dovendo rispondere del tempo e delle risorse pubbliche investite in scelte urbanistiche discutibili e dannose per il territorio e il bene comune. Detto ciò vi è la disponibilità a garantire l’approvazione nei termini di legge solo di quanto previsto e dovuto “ex lege”.”