Frana di Mezzolago, l’escavatore radiocomandato “saluta”
Senza sosta. Per riaprire ai primi di maggio. I lavori sulla statale 240 della Val di Ledro interessata da una grossa frana lo scorso 11 febbraio, all’altezza della presa della centrale idroelettrica di Mezzolago, proseguono secondo il cronoprogramma stilato dalla Provincia che ha previsto, usando le parole del governatore Fugatti, la sua riapertura per i primi giorni di maggio. Stefano Farina, titolare dello Studio Farina, coordinatore per la sicurezza del cantiere, mercoledì 17 aprile ha pubblicato sul suo profilo social un post, raccontando “una giornata importante in cantiere”.
“Dopo due mesi di lavori, le attività di fresatura e demolizione della roccia, rimozione dei materiali e degli elementi di protezione in cls sono terminate – spiega Stefano Farina – L’autogru è partita per la sua prossima destinazione con i suoi 4 bilici di zavorre, falcone ed altri elementi e l’escavatore radiocomandato, dopo il piazzamento per la foto di rito, ha dato l’ultimo colpo di martellone ai blocchi di roccia della frana originaria”.
“Naturalmente i lavori continuano con le altre fasi previste nel fitto cronoprogramma che deve portare alla tanto attesa riapertura, in sicurezza, della strada – spiega ancora Farina – Come coordinatore per la sicurezza del cantiere, devo certamente ringraziare la ditta ZA trasporti e scavi, il suo titolare Andrea CptEyeliner Zampedri, il “radioescavatorista” Massimo e tutte le maestranze (non ultimo il supporto Riccardo), per la loro attenzione alla sicurezza vera, al rispetto delle procedure, alla spinta a trovare soluzioni, sia ordinarie che innovative, che andassero nella direzione della tutela dei lavoratori e non solo a parole, ma con i fatti e la dimostrazione si è avuta nel giorno della seconda frana che non ha visto coinvolti lavoratori ed attrezzature (e non per fortuna, ma per il rispetto di regole e procedure)”.
“Un grazie particolare anche a Franco della Santoni Autogru Trento per il suo costante impegno ed attenzione in tutte le fasi di lavoro che si sono succedute – conclude Farina – Questo primo stint di lavori è terminato. Lavori non certo semplici e facili, ma grazie all’impegno di tutti, portati a termine in sicurezza”.