Dro, uomo aggredito e ferito da un orso in località Naroncolo

Redazione16/07/20246min
elisoccorso naroncolo dro uomo aggredito da orso (3)


 

La mattina di martedì 16 luglio verso le 7 un turista francese di 43 anni è stato aggredito da un orso in località Naroncolo, nel comune di Dro, dove sale il sentiero “Degli scaloni”, dove si era recato di prima mattina lungo il sentiero delle Cavre per una corsa.
L’uomo è stato soccorso dai sanitari ed elitrasportato all’ospedale Santa Chiara di Trento con ferite agli arti.
Prontamente è intervenuto anche il personale forestale, che sta conducendo i rilievi del caso. Sul posti si è portato immediatamente anche il sindaco di Dro Claudio Mimiola per tenere monitorata la situazione.
«Auguriamo una piena e pronta guarigione al turista aggredito. Tuttavia diffidiamo la Provincia Autonoma dall’assumere nuove iniziative persecutorie contro i plantigradi. È fondamentale che la Provincia faccia anzitutto chiarezza sulle circostanze della presunta aggressione, accertando se l’animale fosse una mamma con cuccioli al seguito, se la zona fosse provvista di adeguata segnaletica, se l’uomo non fosse in compagnia di un cane e se avesse adottato tutte le misure di cautela che si debbono seguire nelle aree boschive», si legge in una nota dell’Enpa.

“Quanto accaduto è riconducibile al gravissimo ritardo con il quale solo quest’anno sono state avviate le prime azioni strutturate di comunicazione per favorire la convivenza fra orsi e cittadini, ben ventiquattro anni dopo la ricomparsa degli orsi in Trentino» aggiunge la Lega Anti Vivisezione.
«Quanto accaduto deve essere d’esempio perché la giunta Fugatti capisca l’importanza di provvedere a chiusure, anche parziali, anche virtuali utilizzando la tecnologia, di sentieri che si trovano ad attraversare zone frequentate da orse accompagnate dai cuccioli, chiusure in ogni caso che rendano responsabili della propria incolumità i cittadini che volessero comunque addentrarsi in quelle zone nonostante gli avvisi. Non è più tollerabile che la responsabilità degli incidenti venga sempre e comunque addossata agli orsi».

 

 

Proprio nella serata di lunedì 15 luglio, il Comitato “Ursa Trentino” emetteva un comunicato dopo i recenti avvistamenti delle orse con i loro cuccioli nella zona agricola di Dro, come anche a Padaro e l’ultimissima, sempre in quel di Padaro, dell’incontro ravvicinato tra una turista e un orso.
“Ci è impossibile esporre e palesare alcune verità ormai assodate scientificamente su siti social e gruppi – scrivono Alessandro De Guelmi, Alessandro Marsilli, Marco Moientale, Patrizia Perini e Letizia Vicari – Verità inconfutabili che pare stiano finalmente anche illuminando i governanti provinciali, i quali sembra che abbiano finalmente deciso di promuovere una seria campagna di informazione e prevenzione. Vorremmo invitare le persone a osservare con attenzione quel cartello giallo promosso e distribuito dalla P.A.T., che illustra in maniera semplice e chiara quali siano i comportamenti da adottare in caso si incontrassero degli orsi.
Vorremmo ricordare che, imbattendosi in un orso, non bisogna MAI trattenersi a far video o foto, per quanto possa essere emozionante ed esaltante il momento, ma occorre mantenere l’attenzione con fermezza sulla situazione e sull’animale, cercando di mettere in atto quelle “regole” che ormai dovrebbero essere note a tutti: niente movimenti bruschi, niente corse, niente lanci di sassi o bastoni, niente isterìe: tutte queste azioni vengono normalmente interpretate dall’orso come un’aggressione, soprattutto se si tratta di una femmina con cuccioli, il cui primo istinto è quello di proteggerli. Occorre invece indietreggiare piano, lasciando campo all’animale e dimostrandogli che non costituiamo pericolo.
Vorremmo ricordare – prosegue la nota di Ursa Trentino – che nonostante li chiamino grandi carnivori, nome più che mai inappropriato, la carne costituisce una percentuale minima dell’alimentazione di un’orso e che si tratta normalmente di carne molto ben frollata (carcasse di animali).
Ricordiamoci che non bisogna disturbarli, questi animali, più di quanto l’uomo abbia già fatto portando cemento e strutture ricettive/turistiche in quota, ad esempio. Mettiamoci bene in testa che tutti gli animali selvatici tendono a fuggire dall’uomo non appena ne avvertono la presenza e a dileguarsi nel bosco: non hanno alcun interesse ad attaccarci se non quando sono indotti a ritenerci un pericolo, e quindi per difesa.
Invitiamo tutti a comprendere – conclude il comitato – che la presenza dell’orso qui deve costituire un grande orgoglio per i Trentini, un biglietto da visita che attesta un alto indice di biodiversità e salubrità del nostro territorio montano e che anch’esso, come tutti gli altri animali selvatici, deve essere mantenuto libero, protetto e pertanto valorizzato, preservandolo nella stessa sua natura selvatica”.