Dro, il consigliere Santoni: “Ignorato il volontariato che ha rilanciato la ferrata Che Guevara”

Un’inaugurazione attesa, una ferrata simbolo per gli appassionati della montagna, un intervento di rilancio frutto del lavoro volontario di tanti cittadini. Ma anche, secondo Marco Santoni, una grande assenza: quella della comunità di Pietramurata, che quella ferrata l’ha vista nascere, crescere e tornare a vivere. Ed è proprio da questa riflessione che il consigliere comunale di opposizione ed ex candidato sindaco lancia un messaggio chiaro alla sindaca Ginetta Santoni: «Serve una rappresentanza di Pietramurata in giunta. La nostra frazione non può continuare a restare ai margini».
La “Che Guevara”, celebre ferrata del Monte Casale, è stata riaperta nei giorni scorsi dopo una lunga chiusura dovuta al rischio di crolli. La via, creata nei primi anni 2000 da Bruno Detassis e Cesare Bombardelli, era stata oggetto di forti polemiche per via del suo tracciato audace e del dibattito mai sopito tra protezione dell’ambiente e valorizzazione sportiva. Eppure, nel tempo, è diventata una delle più amate e frequentate vie attrezzate del Garda Trentino.
Alla base della riapertura non ci sono solo decisioni amministrative o tecniche, ma anni di manutenzione, lavoro volontario, cura silenziosa. “Dal 2017 al 2019 – ricorda Santoni – con il sostegno del Comune e di Ingarda sono stati sostituiti oltre 500 metri di cavo e posati 60 nuovi chiodi d’ancoraggio. Un’opera di grande impegno e responsabilità, portata avanti da una squadra di volontari”.
Ed è qui che arriva la stoccata. “Durante l’inaugurazione – scrive Santoni – non c’era nessuno a rappresentare Pietramurata. Nessuno dei tanti che hanno dedicato tempo, energie e competenze a questa ferrata. Nessun riconoscimento, nessuna parola pubblica. È questo che intendo quando parlo della necessità di avere una rappresentanza politica diretta della nostra frazione all’interno della giunta comunale”.
Nel suo intervento, il consigliere elenca uno a uno i volontari che negli anni hanno lavorato alla manutenzione e al miglioramento della via: venti nomi, venti storie di passione e dedizione. “Il volontariato non cerca riflettori, ma un’amministrazione attenta dovrebbe almeno riconoscerne il valore, coinvolgerlo, celebrarlo quando è giusto farlo”.
Il messaggio, pur nella sua sobrietà, è netto: “Le comunità vivono di partecipazione e di riconoscimento. Escluderle, anche solo simbolicamente, è un errore che mina il senso di appartenenza”.
Il caso della ferrata Che Guevara diventa così emblematico di un tema più ampio: il rapporto tra la frazione di Pietramurata e il governo del Comune di Dro. Una questione di equilibri, di ascolto, di rappresentanza. Che ora, con la nuova consiliatura appena avviata, torna al centro del dibattito politico locale.