Comunali, Riva verso il ballottaggio: il centrodestra si compatta per fermare l’onda verde-rossa di Zanoni

A Riva del Garda la temperatura politica sale, e non solo per l’arrivo della primavera. A nove giorni dal ballottaggio decisivo di domenica 18 maggio, il confronto si fa sempre più serrato. In gioco non c’è solo una poltrona da sindaco, ma l’identità stessa della città. Da una parte, la maxi-coalizione progressista di Alessio Zanoni, che ha sfiorato la vittoria al primo turno con un poderoso 48,75%. Dall’altra, Silvia Betta, candidata del centrodestra civico autonomista, che ora chiama a raccolta tutte le anime moderate e liberali per impedire il ritorno al potere della “sinistra che ha già fallito”.
Con un comunicato forte e senza ambiguità, Betta ha rilanciato la sua candidatura come “unica alternativa credibile e coerente” contro quella che definisce una “deriva ideologica e identitaria” della sinistra. L’appello non è rimasto inascoltato: Forza Italia e Rivanità hanno già ufficializzato il loro sostegno. “Un primo passo concreto verso l’unità del centrodestra”, scrive Betta, che precisa: “Non accettiamo accordi sottobanco né patti opachi. Coerenza, serietà e rispetto per i cittadini: questi sono i nostri valori”.
Forza Italia conferma: sì a Betta, anche senza apparentamento
Decisivo, in queste ore, è stato anche l’intervento di Sergio Divina, portavoce di Forza Italia del Trentino, che ha chiarito la posizione del suo partito e delle liste che hanno sostenuto Carlo Modena. “L’obiettivo è uno solo: riportare fiducia al nostro elettorato e vincere il ballottaggio”, scrive Divina. L’intenzione unanime, racconta, era di procedere con un apparentamento ufficiale, senza chiedere nulla in cambio. “Cristina Santi era persino pronta a farsi da parte per semplificare la trattativa. Nessuna richiesta di seggiole. Solo voglia di vincere e dare una svolta alla città.”
Ma qualcosa, evidentemente, si è inceppato. Se da un lato Betta afferma che non vi sono state richieste politiche dalla coalizione Modena, Divina replica che la volontà di apparentamento era chiara e condivisa. Tuttavia, Forza Italia conferma: il sostegno a Betta arriverà comunque, anche senza formalismi. “Andiamo nella direzione che ci chiedono i nostri elettori. Ricompattiamo il centrodestra.”
La Rocca: “Basta doppio gioco. Noi con Betta, ma senza compromessi”
A dar fuoco alle polveri ci ha pensato anche Luca Grazioli, assessore uscente e secondo più votato della civica La Rocca, che non le ha mandate a dire: “È ora di mobilitare il nostro elettorato. Se non ci svegliamo ora, nei prossimi anni avremo un governo di sinistra fatto di ideologia buia e grigia.” Grazioli, però, mette in guardia: “Nessun accordo con chi gioca su due tavoli. I nostri valori non sono trattabili. Meglio soli che mal accompagnati.”
Una frase che sembra puntare il dito contro quelle figure che, secondo i centristi, si muovono tra trattative personali e logiche da manuale Cencelli. “C’è chi continua a cercare favori in cambio di apparentamenti fittizi – denuncia Grazioli – ma la menzogna ha le gambe corte.”
Maria Pia Molinari: “Nessun accordo, avanti con coerenza”
E proprio sull’eventualità di apparentamenti ha preso una posizione netta Maria Pia Molinari, protagonista a sorpresa del primo turno con oltre il 10% dei consensi. Dopo un incontro istituzionale richiesto da Silvia Betta, la candidata delle liste Ora Riva e Ascolta Riva ha ribadito la sua totale indipendenza: “Non accetteremo apparentamenti né accordi di alcun genere. Questa posizione è il fondamento del nostro progetto. Cambiare strada ora significherebbe tradire la fiducia di chi ci ha sostenuti”.
La coalizione civica ha confermato che proseguirà il proprio percorso in consiglio comunale e attraverso l’associazione Oltre Riva: “Continueremo a lavorare per la città con coerenza e trasparenza. Ogni cittadino ha ora una grande responsabilità nel voto del 18 maggio”.
Carlo Modena non dà indicazioni di voto
Il candidato sindaco del centro-destra moderato, Carlo Modena, racconta le ultime, convulse ore.
“Martedì mattina, ho preso un caffè (d’orzo macchiato) con la candidata Betta che mi aveva chiesto correttamente di incontrarmi. Dopo un’analisi sulla situazione, lei mi ha esplicitato le sue difficoltà a giungere ad un eventuale apparentamento, riservandosi di dirmi qualcosa nel successivo pomeriggio. Non abbiamo parlato di ruoli, incarichi, sedie e poltrone o eventualità, essendo peraltro l’incontro interlocutorio. Io a mia volta ho informato i rappresentanti delle tre liste che componevano la mia coalizione, i quali si sono incontrati, valutando un eventuale apparentamento se richiesto, considerando eventualmente anche la disponibilità dell’ex sindaca a fare un passo indietro”.
“Tutto il resto è frutto di invenzioni, cattiverie, bugie che non hanno nulla a che fare con il sottoscritto, che non solo non ha chiesto nessun incarico, ma è l’unico fino ad oggi che ha messo a disposizione il proprio mandato in una società da lui presieduta. Da parte mia, non darò indicazioni di voto all’elettorato, che considero peraltro perfettamente capace si decidere con la propria testa.”
Zanoni osserva, il centrodestra si gioca tutto
Intanto, Alessio Zanoni osserva. Forte del suo 48,75%, potrebbe vincere anche senza apparentamenti. Ma tutto dipenderà dal ritorno alle urne degli astenuti e da quanti voti riuscirà a trattenere e attrarre nel secondo turno. Dalla sua parte, una coalizione compatta e organizzata, ma anche l’incognita di un centrodestra che, pur tra frizioni e distinguo, sembra pronto a serrare i ranghi.
Il 18 maggio non sarà solo un ballottaggio: sarà il giudizio definitivo su due modelli di città. Una sfida all’ultimo voto tra chi vuole “una Riva viva, moderna e sostenibile” e chi, secondo i critici, vuole “riproporre il cemento di ieri sotto le insegne di oggi”.
Una cosa è certa: la partita è tutt’altro che chiusa. E la città guarda, attenta.