Ciao, ragazzini

Rubrica09/09/20233min
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Questa mattina vi ho visto passare, attraversavate il ponte sul fiume portando in spalla lo zainetto e la vostra voglia di ridere -il viso sollevato al cielo in un'esplosione di gioia, nonostante le vacanze stiano per finire e tra poco ricomincerete la scuola.
Alcuni di voi avevano le cuffie in testa, chissà cosa stavate ascoltando... me lo sono chiesta rivedendomi alla vostra età, i grandi del metal e del rock bevuti dal mattino alla sera come se avessi potuto vivere solo di quello, un paio di cuffiette che ora sarebbero vintage, i capelli annodati, vestiti differenti ma lo stesso identico umore.
Avete quattordici anni, quest'anno cominciate le superiori e il mondo vi sembra ancora una mela tutta da mordere. Volete vivere, ed è giusto così.
Sarà l'adolescenza a rendervi così vitali oppure saranno questi quarant'anni a rendere me così malinconica?
Uno di voi, qualche giorno fa, mi ha proprio detto una cosa che anch'io -alla sua età- ho gridato ai miei genitori: "io voglio vivere la mia vita!"
Sorrido, metto la freccia e vi vedo allontanare dallo specchietto.

Ripenso a quelle parole e mi chiedo se ho fatto bene a rispondere con quelle che avrei voluto tanto sentirmi dire allora, ve le riporto anche qui -nel caso mi intercettaste come io vi ho intercettato oggi, sull'attraversamento pedonale- tanto ci va poco: vedete, noi genitori sappiamo benissimo che volete essere indipendenti e che ormai non avete più bisogno di noi... è che vorrei consideraste che spesso siamo noi ad avere ancora bisogno di voi.

Che quando uscite da quella porta di casa, a volte prendiamo i vostri vestiti e li respiriamo un po', cercando di ritrovarci almeno un pochino di quel profumo da cucciolo che avevate da piccoli. E che quando spegnete la luce e andate a dormire, anche se crolliamo di sonno perché si è fatto tardi aspettiamo vi addormentiate per aprire uno spiraglio di porta e controllare sia tutto a posto assicurandoci che il vostro respiro sia regolare. 

E poi, quando siete ammalati, anche se noi siamo in salute posso garantirvi che stiamo peggio di voi e che faremmo carte false per stare male al posto vostro. Voi sulle spalle avete gli zainetti, noi invece abbiamo tanto spazio: quanto ci piacerebbe caricarci i vostri problemi e portarveli via di dosso... Altre volte, soprattutto ritrovando in camera vostra calzini puzzolenti e disordine spaziale siamo un po' meno romantici e un po' più fastidiosi (questo ve lo concedo) ma quella è un'altra storia.

Questa, invece, è la vostra ed è giusto che sia così, come una risata, come l'hard rock degli anni novanta, come i vostri ear-pods: una storia sollevata fino al cielo.

 



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