Ballottaggio ad Arco e Riva: nel post-voto gratitudine, fair play e qualche amarezza

Nicola Filippi20/05/20255min
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L’onda del cambiamento è arrivata chiara e decisa: Arianna Fiorio ad Arco e Alessio Zanoni a Riva del Garda sono i nuovi sindaci, entrambi espressione di coalizioni di centrosinistra ad ampio respiro, ecologista e civico. Una doppia vittoria che segna una svolta politica nei due principali Comuni dell’Alto Garda, con ballottaggi combattuti e segnati da un forte astensionismo.
Nel giorno dopo il voto, tra commenti ufficiali e riflessioni personali, i protagonisti di questa lunga campagna hanno affidato ai social i loro messaggi. Tra ringraziamenti, congratulazioni e accenti critici, emerge il clima di un territorio che guarda avanti ma che si porta dietro ferite e interrogativi.

Ad Arco, il fair play di Amistadi e l’onore di Ioppi
Ad Arco, la candidata Arianna Fiorio – appoggiata dalla coalizione civica “Arco che Vorrei” – ha prevalso sul candidato moderato Alessandro Amistadi, sostenuto da una galassia civico-centrista di area centrodestra. La sfida si è decisa con un margine netto, a conferma di una voglia di discontinuità già emersa al primo turno.
Amistadi, con eleganza e misura, ha commentato la sconfitta così: “Avremmo sperato di meglio, certo. Ma è stata una bella avventura, da me combattuta nell’interesse esclusivo della nostra comunità. Ho già fatto i miei complimenti ad Arianna Fiorio per la vittoria.” Il candidato sconfitto ha ringraziato “le tante persone” che gli hanno dato fiducia e promesso un impegno serio in Consiglio comunale. Tono costruttivo, senza rancori, nel segno della correttezza istituzionale.
A parlare dal “retrobottega” del primo turno è invece Dario Ioppi, ex assessore allo sport e candidato per la lista Intesa Civica Democratica Autonomista, escluso al primo turno. In un lungo post, Ioppi racconta la propria esperienza con toni personali e grati: “Essere stato uno dei quattro candidati sindaco della nostra città è un onore che porterò con me per tutta la vita. Non so cosa riserverà il futuro, ma la cosa certa è che non cambierò il mio modo di essere per nessuna ragione.”
Ioppi non nasconde un po’ di amarezza per il risultato (“Certo poteva finire diversamente”) ma ribadisce la centralità della democrazia: “Se è stato deciso così bisogna prenderne atto e ripartire.” Un messaggio che si conclude con un augurio pubblico alla neoeletta sindaca.

 

 

A Riva, il successo di Zanoni e le parole critiche di Silvia Betta
A Riva del Garda è Alessio Zanoni, alla guida di una larga coalizione di centrosinistra-ambientalista, a spuntarla su Silvia Betta, già vicesindaca, sostenuta dal centrodestra. Una vittoria significativa, ma in un contesto segnato da un’affluenza in caduta libera, con meno del 45% degli elettori al voto.
Silvia Betta, sconfitta ma combattiva, ha affidato ai social un bilancio complesso: “Avere avuto l’onore di essere candidata a sindaco della mia città è stato un orgoglio che mi porterò nel cuore. Ora che il risultato è certo, complimenti a chi ha vinto. Ma non c’è molto da festeggiare.”
La candidata ha puntato il dito sull’astensionismo e ha lanciato un monito al nuovo sindaco: “Chi amministra dovrà guardare al bene di tutti, e non solo dei suoi elettori. Mi aspettavo una dichiarazione in questa direzione, invece ho sentito tutt’altro.”
Un’osservazione che lascia intendere un certo disappunto per il tono del neosindaco Zanoni, ritenuto poco inclusivo. Betta chiude con l’annuncio di una futura opposizione “seria e puntuale”, ma anche con la volontà di prendersi del tempo lontano dalla politica, prima di ripartire “più carica che mai”.

Il giorno dopo: tra ricostruzione e aspettative
Ora, per Arco e Riva del Garda si apre una nuova stagione amministrativa, che molti osservatori considerano cruciale per ricucire un tessuto sociale e politico sfibrato da anni di divisioni, polemiche e disillusione.
Il voto ha premiato visioni di cambiamento orientate alla sostenibilità, alla partecipazione e al rilancio dei centri urbani in un’ottica più inclusiva, ma la sfida vera comincia adesso: quella della governabilità, del dialogo con le opposizioni e del recupero di un rapporto profondo con i cittadini.
Perché, come ha ricordato uno dei candidati, la dignità si vede nella sconfitta. Ma la generosità, soprattutto, nella vittoria.