Campo da golf a Nago, secco no dal Coordinamento Ambiente

Nicola Filippi07/11/20244min
Golf swing



 

Un altro secco no contro il progetto di costruzione del nuovo campo da golf in località Daine, nel comune di Nago-Torbole. Stavolta arriva dal Coordinamento Ambiente Alto Garda e Ledro che, in un lungo comunicato, spiega i motivi dell’avversità al progetto caldeggiato dalla stessa Provincia, dagli amministratori locali e dalla stessa Apt Garda Dolomiti. “L’Alto Garda è un’area di dimensioni limitate – spiegano gli ambientalisti – non può ospitare campi da golf, manteniamo integro quello che rimasto del nostro paesaggio e ambiente, questo è il miglior investimento per il futuro del nostro territorio”.
Il Coordinamento contesta i costi economici per realizzare l’opera. “Pare calcolato in svariate decine di milioni di euro, considerando poi che la zona, alquanto impervia, necessiterà di imponenti sbancamenti con distruzione degli habitat e del paesaggio storico. Nell’Alto Garda le priorità sono ben altre e interessano tutti, non ristrette fasce di utenti; esse sono legate alla gestione delle acque, ai depuratori, alla viabilità, alla Sarca, al collegamento con la Valle di Ledro (galleria Agnese), al recupero di imponenti patrimoni ora abbandonati (Villa Angerer, Miralago, Colonia Pavese)”.
Le criticità sarebbero numerose. Ampiamente esposte in passato, ma oggi rinfrescate, visto l’entusiasmo per il progetto del golf con vista lago mostrato dall’assessore provinciale al turismo Failoni. Ecco la prima criticità: la presenza di reperti storici, “tutelati dalla legge nazionale 78/2001, recepita dalla Provincia di Trento nel 2003”. Si passa alla presenza di fauna tutelata: “L’Oltrezengol è caratterizzato dalla presenza di animali e vegetali di pregio, come edere giganti e alcune specie di uccelli specializzati alla vita verticale, come il rondone maggiore Tachymarptis melba, il gufo reale Bubo bubo, picchio muraiolo Tichodroma muraria), protetti dalla Direttiva CEE n.79/409 recepita in Italia con la Legge n. 157 dell’11/02/1997”.
Altra criticità: il consumo idrico necessario per mantenere perfetto il “green” del campo da golf. “L’uso dell’acqua per il golf andrebbe in competizione con gli altri usi civili”, “l’uso ludico contraddice il principio di sostenibilità delle risorse naturali propugnato dall’Agenda 21”.
“C’è un rischio di edificazione delle zone adiacenti”, afferma ancora il Coordinamento di AGL: “Il golf non arriva quasi mai da solo; oltre alle numerose strutture necessarie per la gestione, nei siti in prossimità del campo viene spesso incentivata la costruzione di strutture urbane: villette, opere di urbanizzazione e quant’altro, favorendo la speculazione edilizia”.
“L’area individuata – sottolineano ancora gli ambientalisti – è di proprietà dell’amministrazione comunale ma soggetta al vincolo di usi civici”. Il Coordinamento pone l’accento anche sull’uso di pesticidi e prodotti chimici, “che vengono impiegati per mantenere l’erba in condizioni ottimali – sottolinea – ma possono contaminare il suolo e i corpi idrici circostanti attraverso il deflusso”.
Infine, il Coordinamento è preoccupato per il possibile stravolgimento della Piana Agricola di Nago: “È probabile che serva un allargamento della strada che porta al campo da golf, attualmente di dimensioni ridotte, con espropri di terreni agricoli di alto pregio e l’aumento considerevole del traffico veicolare, con enormi problemi per gli agricoltori soprattutto per irrorare i vigneti. Da precisare che tutta la strada dalla piana agricola di Nago fino alla zona ex “tiro al piattello” è frequentatissima dalla gente del paese, soprattutto da anziani e famiglie, per passeggiate salutari e tranquille”.

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