Adamo Pastelli era nato curioso.
Figlio Daniele e Dora Montagna, il piccolo Adamo era nato di sette mesi e mezzo perché pare non ce l'avesse più fatta ad aspettare per sapere cosa volesse dire nascere.
In seguito, poi, era stato allontanato più volte dalle suore della scuola materna perché voleva sapere cosa c'era sotto il velo, vedere come il corpo di Cristo diventasse un pezzo di pane e capire come vengono al mondo i bambini.
Invece di mandarlo alle elementari, poi, il papà l'aveva preso con sé al negozio di ferramenta che avevano sulla piazza principale. Adamo era un bravo commesso, scrupoloso e attento, ma guai a portargli qualcosa da riparare: ciò che finiva nelle sue mani era destinato ad essere aperto, scrutato, esaminato nella sua forma più nuda - tutto per colpa della sua estrema curiosità. Furono anni difficili, soprattutto nei rapporti con la clientela.
Fu sempre per lo stesso motivo che, una volta diventato adulto, decise di viaggiare per il mondo: voleva sapere cosa succede alla Grecia, per esempio, una volta passata la stagione estiva.
"Nessuno si sogna di andare in Grecia a Novembre, e perché? Che accade laggiù?" - diceva a chi sbarrava gli occhi davanti alla sua valigia traboccante di sogni e strampalate illusioni.
"Perché la gente va a sciare in inverno?" - chiedeva a suo padre, pover'anima anche lui che gli rispondeva
"Perché è in inverno che c'è la neve."
"E allora in estate che accade alla montagna? Andrò io a vedere!"
Le sue erano questioni semplici, disarmanti come quelle che pongono i bambini.
"Perché gli alberi di Natale si vendono a dicembre? Smettono forse di crescere a febbraio? E quelli di plastica, non vengono prodotti?"
"Che accade alle giostre quando la festa finisce? E il domatore dei leoni del circo che fa, una volta che mette via la frusta?"
E così, con la barba sempre più lunga e le tasche sempre più vuote, Adamo Pastelli girava voce si fosse girato il mondo intero.
Il povero padre, sempre chiuso nella sua ferramenta, a volte riceveva alcuni clienti che gli chiedevano del figlio.
"E quel figliolo disgraziato come sta? Non ha ancora scoperto come funziona l'acqua calda?" - e giù risate su risate, che la gente quando non capisce qualcosa più che ignorante diventa cattiva.
Gli piaceva, però, quando altri gli chiedevano come funzionavano le cose e lui sapeva spiegargli tutto.
" Ah, Daniele, se c'è qualcuno che sa proprio tutto quello sei te." - gli dicevano le vecchine ritirando le loro zanzariere aggiustate, o le serrature, o i pomelli della cassettiera.
Lui sorrideva e intanto pensava che no, non era vero:se c'era qualcuno che sapeva proprio tutto era suo figlio - perché se l'era andato a vedere.
Roberta Nina Bianchin - autrice - www.robertaninabianchin.it