Piena record della Sarca ad Arco, paura e danni
La piena del fiume Sarca stavolta ha fatto paura. Le forti piogge di sabato 3 ottobre, allertate da giovedì 1 ottobre dalla Protezione Civile con codice “Arancio”, hanno portato un pericoloso riempimento della diga di Ponte Pià ed è stato necessario far defluire una grande massa di acqua nell’alveo della Sarca, portando il livello dell’affluente del Garda a livelli mai visti da 50 anni a questa parte, con una portata che è arrivata a 600 metri cubi al secondo.
Grande mobilitazione dei Vigili del Fuoco di tutto il Distretto dell’Alto Garda e Ledro nei punti critici da Dro ad Arco, per mettere in sicurezza le abitazioni che si trovano ai margini del fiume. È stato necessario chiudere il ponte di Arco (riaperto in serata) per motivi di sicurezza, a causa della grande massa di acqua che premeva sui piloni, e la strada del Linfano (riaperta in serata) per l’esondazione del Sarca sulla ciclabile. Il fiume è esondato anche nei pressi dell’incrocio della Statale Gardesana a Ceniga. Gran lavoro anche da parte dei Vigili del Fuoco di Riva del Garda con la posa delle reti di contenimento del legname portato verso il Garda. Il forte vento, però, ha spezzato le funi di una rete provocando la fuoriuscita del materiale che si è radunato verso la spiaggia del Lindo Blu.
Le cantine, i garage e le abitazioni al piano terra di via Fitta ad Arco sono state invase dall’acqua. Stessa sorte per buona parte delle ciclabili che costeggiano il Sarca, sommerse dalla piena. Costante anche il monitoraggio nelle zone critiche con i Vigili del Fuoco a presidiare ed evitare che curiosi si avvicinassero troppo al margine del fiume per scattare foto.
È stato realizzato un terrapieno sulla ciclabile del Linfano per evitare che l’acqua tracimasse sulla Provinciale.
Una palazzina di via Fitta ad Arco aveva gli allacciamenti elettrici pericolosamente vicini al livello dell’acqua negli scantinati e garage, e quindi è stato necessario scollegare l’energie elettrica. Nei pressi dell’abitazione il Comune in serata ha provveduto a far installare, da parte dei volontari “Nuvola”, un tendone per la distribuzione di pasti e bevande calde.
Ennesima critica è stata sollevata, anche da parte del Sindaco, nei confronti di chi gestisce il deflusso delle acque dalla diga di Punte Pià, per un problema che si trascina da decenni. In molti si chiedevano come non sia possibile organizzare il deflusso delle acque in modo preventivo nei giorni precedenti le allerte meteo ed evitare il pericoloso riempimento della diga, per il quale poi è necessario far defluire la grande massa d’acqua accumulata creando danni, lavoro di contenimento e paura nei cittadini.