Piccolo spaccato di vita quotidiana

Rubrica30/05/20203min
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Tutti i giorni rientrava dalla Cartiera e la trovava spenta. Emma se ne stava a volte in cucina, a volte sul poggiolo, le mani sempre impegnate in qualche lavoro: una volta un ricamo, altre volte un libro o una rivista di moda.
"Ma i m'ha fat 'na testa come 'n balom per sta roba, e po' no i la varda gnanca..."
Lei gli aveva sorriso.
"Lo sai che i nostri figli sono poco tecnologici..."
"Dove sono i ragazzi?"
"Sono giù all'oratorio, a giocare a calcio".
"Ah."
"Ma guarda che la usano, sai? Non preoccuparti."
Elvio l'aveva abbracciata forte.
"Perché non ti ascolti tu, un po' di musica?"
"Lo sai che nemmeno io sono un tipo tecnologico... Preferisco ascoltare gli uccellini..."
"Allora potevamo risparmiare cinquanta euro e lasciare Alexa dove stava, no?"
Emma aveva sorriso.
"Lo sai come sono fatti i ragazzi... Metti su un po' di musica."
"Alexa, fammi ascoltare pianoforte jazz..." Lui aveva ceduto subito, osservando lei che gli aveva dato le spalle mentre gli versava una birra fresca.
"Vedi, a te viene facile... Io non sono capace."
Elvio l'aveva stretta forte al suo petto.
"Beh, che importa? Ci sono io, per queste cose. Ti dò una mano io."
Dodici anni prima era cominciato tutto così. Lei era entrata nel negozio che lui gestiva ancora quando c'era suo papà, e gli aveva posato un rottame di computer sul bancone chiedendogli di dargli una sistemata. In dodici anni, poi, nonostante avesse cambiato lavoro le aveva sistemato di tutto – dalla radiolina al microonde, dal computer alla tv.
"Vado a farmi una doccia, poi si cena?" - le aveva chiesto sfilandosi la maglia da lavoro.
"Certo."
Era salito al piano di sopra e aveva aperto l'acqua calda, quando si era accorto di aver dimenticato di portarsi di sopra lo shampoo.
Aveva sceso le scale a piedi nudi, e passando davanti alla cucina l'aveva vista.
"Alexa, fammi ascoltare Rihanna. No, prossimo brano. Prossimo brano." Con occhi increduli, l'aveva vista infilare in forno una teglia e nel mentre programmare il timer sul robottino automatico, per poi riprendere con la musica e persino ballare un pochino.
Elvio aveva sorriso, nascondendosi dietro la porta.
Forse Emma era meno impacciata con la tecnologia di quanto avesse mai voluto far vedere.
A questo punto non si era nemmeno sentito preso in giro, anzi. Dopotutto suo padre glielo diceva sempre: "Con en po' de bale e en po' de verità se tèi en pè la cà".
Sua moglie lo sapeva bene.

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