Il Comitato Punto Nascite: “L’Ospedale è terreno di scontro elettorale”

Redazione02/08/20174min
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In merito all’incontro di ieri tra l’Assessore Luca Zeni e la Comunità di Valle in merito alla verifica sullo stato di avanzamento del Protocollo per l’Ospedale di Arco, il “Comitato Salviamo il Punto Nascite di Arco e le Guardie Mediche Salviamo il Diritto alla Salute” ha emesso una propria nota.
“Il “Comitato Salviamo il Punto Nascite di Arco e le Guardie Mediche Salviamo il Diritto alla Salute” di fronte agli accadimenti di questi ultimi giorni, non può che notare con profondo rammarico, come il territorio dell’Alto Garda e Ledro sia diventato oramai terreno di scontro elettorale sul tema della Sanità, il tutto, a discapito delle reali esigenze dei cittadini. Sono in atto scontri all’arma bianca volti non a preservare e difendere il patrimonio sanitario e culturale del Kurort, come una volta chiamato e riconosciuto a livello internazionale, ma orientati a mettere una struttura contro l’altra nel’ormai noto: divide et impera. La tanto addotta parola sicurezza come pretesto per la chiusura di servizi fondamentali per il territorio come il Punto Nascite, è stata clamorosamente smentita dalle diverse situazioni difficili verificatesi in questo anno, come il recente parto avvenuto al pronto soccorso di Arco, dove un doveroso ringraziamento va fatto alla perizia del personale medico e paramedico. Anche in questa occasione il tanto decantato servizio di elicottero ha manifestato tutti i suoi limiti. E’ ormai sotto gli occhi di tutti che, come ha sempre sostenuto il Comitato non è possibile sperare sempre sulla fortuna e sull’onnipresenza dei mezzi.
Abbiamo ribadito senza sosta che, con la buona volontà ed il confronto tra tutte le parti: politica, operatori sanitari e cittadini la struttura poteva essere potenziata per raggiungere i requisiti minimi stabiliti dal Ministero. Ma gli incontri vengono fatti a porte chiuse, con il timore di invitare voci critiche che magari solo si permettano di contraddire l’operato “divino”. La nostra richiesta, di un tavolo di confronto con il Comitato, inviata in PAT molti mesi fa a tutt’oggi non ha avuto risposta. Vien da pensare che, l’arroganza del potere non trova neppure il tempo per il rispetto.
Il fatto è che qui è in gioco il futuro dell’ospedale intero che in forma strisciante viene continuamente depotenziato, a dispetto dei proclami di facciata di servizi aggiuntivi che non si vedono e che in realtà sembrano essere solo specchietti per le allodole e a favore della sanità privata. Da settembre riprenderà il lavoro di raccolta dati attraverso il sondaggio, già avviato in primavera, sul giudizio rispetto alla sanità dell’Alto Garda e altre iniziative, sarà così ancora una volta la voce dei cittadini a parlare. Ci rendiamo perfettamente conto che la mobilitazione popolare dà molto fastidio, ma se nascono i comitati è perché la politica tradizionale e oligarchia ha fallito, come appare più che evidente in questo caso.”