“Ci vediamo al Cantón Perini”. Tra le sparizioni più nefaste c’è quella di un luogo, sacro, allora cuore di Riva del Garda. L'incrocio viale Dante - viale Roma, e pezzo di strada da porta S. Michele. L’amato toponimo era dovuto alla presenza cinema Perini (ora caro estinto). D’inverno e nelle mezze stagioni ci si radunava a quell'incrocio, luogo fisico ma soprattutto crocevia di vite, storie e destini. D’estate, breve come fuoco d’artificio, vinceva l’asse dei dancing: Rosengarten, Spiaggia Olivi, Moulin Rouge.
Poi la vita era sui marciapiedi circolari ai quattro “cantoni”, catenelle sulle quali ci si sedeva, incontri, scontri, dispute, amori e disamori con l’apoteosi domenicale delle ciurme in moto tra il cinema Perini e il rivale Roma. Nell’aria profumo di caldarroste.
Luoghi eterni: a sud est bar Italia, cinema Perini, dopo l’angolo farmacia Soranzo, bar Trento. Sud ovest, Casa della Calza con Angelo Perini, il barbiere Pederzolli, angolo abbigliamento Lutteri del “Moretto” (per carnagione scura), svolta e pasticceria Copat. Nord est, giornali di Bruna e Luciano Torboli, barberia “Cianci” Amistadi, papà del basket rivano, bottega Salizzoni d’angolo, svolta viale Roma, Casa della Gomma Salvi, Pane e Latte Dongilli, stufe Rigatti, i dolciumi di Silvio Pasini, ristorante San Marco (famiglia Moser) e il "Rosso" della verdura. Nord ovest, angolo ferramenta Tonìn Alberti, ad ovest boutique Alberti, le “Ochette” mitiche sorelle Leonardi (ne riparleremo), Giulietto parrucchiere, la Pasquina delle giuggiole e dolciumi e cinema Roma, su viale Roma Bernardis confezioni con Primo Tonini arbitro, panificio Vivaldelli e Cimonetti alimentari.
Di sicuro dimentico, forse sbaglio i tempi. Ma ragazzi... lì pulsava la vita e nel Triangolo delle Bermude dei destini rivani c'era l’allora tollerato trafficone; uomini e auto in simbiosi in beata incoscienza. Se lo hai sentito allora, puoi provare a ritrovare il vociare allegro della vita nel luogo dell’anima dimenticata. Ma ti stringe il cuore non sentire più quel “Ci vediamo al cantón Perini” che era parte della tua, e della nostra, vita.
Vittorio Colombo
(La foto è del luogo, ma è posteriore al narrato)