I ricordi. Ma quelli belli

Rubrica03/05/20243min
CANE BASSOTTO

Abbiamo sempre tutti questo maledetto telefonino in mano…non lo molliamo mai.
E, come un danno oltre alla beffa, da qualche tempo il vigliacco ci mostra foto e ricordi degli anni precedenti, così, in autonomia, nemmeno se qualcuno gliel’avesse chiesto o perlomeno l’avesse autorizzato.
Sei lì, seduto a tavola, stai finendo il tuo caffè e all’improvviso ecco che sullo schermo ti compare il cane che hai perduto 5 anni fa.
Quello che hai fatto addormentare.
Oh, intendiamoci: lo stesso cane che ti ha dato giornate meravigliose, amore incondizionato, scodinzolate sincere e abominevoli deiezioni sul selciato che però hai sempre raccolto con gioia perché potrà anche far ridere ma è in quei momenti lì che se hai un cane lo senti tuo.
Nessun altro potrebbe portarlo a fare la passeggiata come fai tu, nessun altro accetterebbe di buon grado di fare il giro attorno al quartiere otto volte (piove, dài che tra poco scende giù il diaol!) pur di farlo contento, nessun altro sarebbe te – proprio perché è lui a qualificarti.
Eppure, nonostante tutta la tecnologia del mondo che ormai ci offre cose su un piatto d’argento senza che nemmeno le abbiamo chieste, nessuno è ancora riuscito a farci capire che andrebbero ricordate più le cose belle di quelle brutte.
Andrebbero ricordate le scodinzolate di quando tornavi a casa, o quella volta in cui si è rubato un würstel alla Speckstube, o quando dopo tre giorni di fuga l’hai trovato davanti a casa lì fermo ad aspettarti, l’espressione innocente, da bambino, e la coda a mulinello quasi a volerti dire “Eccomi, sono tornato. Che si mangia?”
Invece il nostro cervello cretino intercetta i ricordi dei social e ci fa vedere quella foto lì, con lui in mezzo ai fiori, la lingua rossa e gli occhi felici, e all’improvviso non è tutto di cui sopra ma semplicemente il cane che hai fatto addormentare.
Oggi mi sa che è meglio spegnere il telefonino, e accendere i ricordi (quelli belli). E’ un esercizio, fatelo anche voi.
È cosa ben difficile la vita. La tua, ma anche quella degli altri.

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