Spaghetti Haus: “È qui la festa? Esatto!”

Vittorio Colombo23/10/20222min
SPAGHETTI HOUSE rezzaghi.4 - Copia

La Spaghetti Haus era in via Masetto a Riva del Garda. La sera, stare ai tavoli sotto gli alberi era una delizia. C’era l’albergo, quindi il giardino con la fontana con la tartaruga in pietra, la piscina, la tettoia per stare al riparo se pioveva e c’era il Camillo. Figlio di cotanto padre, dal buon Dannunzio Rezzaghi del mitico Rosengarten aveva ereditato molte cose: il gusto dell’ospitalità, la soddisfazione di vedere i clienti contenti, la scatenata voglia di far baldoria con un plotone pressoché infinito di amici. La Casa degli Spaghetti: porzioni straripanti e prezzi onestamente contenuti. Spaghetti di ogni tipo e sempre buoni. Poi, che serate! La casa era in costante ebollizione. Concorsi di miss, sfilate, bagni in piscina vestiti, orchestre e orchestrine, grandi eventi musicali come quello del pianista jazz Romano Mussolini. E alla corte del Camillo venivano tutti, politici di ogni fede e sportivi e, sempre e comunque, una corte dei miracoli di amici che si scatenavano e, carburati da spaghetti e vino, facevano spettacolo. Insomma, un clima mai visto perché un locale così non si era mai visto. Indimenticabili le cene con i campioni nazionali del basket che, d’estate, il Camillo ingaggiava per vincere con la sua squadra quella meraviglia che è stato per anni il Torneo estivo. Parata di stelle e baldoria con i campioni. Di più. Capitò che una sera venne anche l’orsa Daniza. Scese, sembra dal Brione, girò tra i tavoli della Spaghetti Haus, annusò, ruzzolò, forse mangiò e gradì. Poi attraversò mezza Riva e tornò in montagna. Il Camillo gli disse, come del resto faceva con tutti: “È qui la festa? Esatto!”.
Vittorio Colombo

 



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