Quel genio di Aladino che andava su e giù alla Notte di Fiaba
Aladino con la sua lampada fu il “geniale” protagonista della Notte di Fiaba, anno 1984.
Segnò il vittorioso debutto con un natante del “Comitato 72” del Rione Degasperi alla manifestazione, ricordano oggi alcuni tra i protagonisti di quella avventura. “Avevamo fatto centro!” dicono Cesarina Maceri e Rita Pola. La composizione era straordinaria e usciva dagli schemi che venivano seguiti dalle Associazioni nel definire soggetti e realizzazioni. Alla base di tutto c’era il fascino delle atmosfere orientali, con le cupole dei minareti e quella grande lampada, panciuta ed enorme, in primo piano. Ma il vero asso nella manica è stata proprio l’invenzione delle caratteristiche del Genio della Lampada. Espressione intensa e un po’ allucinata, con gli occhi sbarrati, anello ad un orecchio, busto muscoloso, cintura nera con bolli gialli e una sorta di veste, o vestito, di un bel rosso vivo che si accorciava e si allungava.
Era stato studiato un meccanismo con un intricato e complesso sistema di funi. In condizioni, diciamo normali, si vedevano le belle guglie dei bianchi minareti e poi c’era questa lampada gigantesca in primo piano. Nient’altro. Il colpo di scena e ad effetto: le funi ben nascoste, azionate a dovere, spalancavano piano piano il coperchio della lampada. Tra sbuffi di fumo cominciava a salire e a prendere forma il Genio. Prima la testa, poi il torso, quindi la veste rossa che non sembrava finire mai. Oh! andava su in alto, alto, circa una decina di metri addirittura. Era bello e impressionante. E soprattutto era una straordinaria sorpresa per chi guardava la scena.
L’idea di base era, comunque, che la sorpresa andava giocata con parsimonia. Cioè, ci si era trovati d’accordo sul fatto che l’uscita del Genio, azionata dall’ingegnoso sistema di corde, sarebbe avvenuta soltanto tre volte, e sempre nel corso della sfilata sull’acqua.
Per farla breve, tra un “Dai! tira su il Genio!” e un “Dai! fammi vedere come sale il Genio!”, e tanto era il “gasamento” e la voglia di stupire, che, nei tre giorni di uscita in pubblico, quello dell’attesa nel canale della Rocca e quelli dell’uscita serale in occasione della sfilata della Notte di Fiaba e della sosta sempre nel canale della Rocca il giorno successivo, il benedetto Genio sembrava una trattola.
Andava su e giù in continuazione. I volontari tiravano le corde come campanari presi da sacro furore e ogni volta che il Genio saliva in cielo era salutato da espressioni di meraviglia e da applausi da parte di chi stava a guardare. Poi, a coronamento di quella straordinaria avventura, è venuta la festa delle premiazioni con la consegna della coppa della vittoria al presidente Bruno Boschetti, che non stava più nella pelle, da parte del trio dei personaggi televisivi, Cadeo, Beruschi e Sabani, ingaggiati dal presidente del Comitato organizzatore Carlo Modena.
Il Genio della Lampada, come nella fiaba, aveva esaudito il desiderio del Comitato Rione 72 che lo aveva evocato e gli aveva dato onore e gloria. E, come premio, aveva ricevuto onore e gloria. In ogni caso, fu proprio un vero “colpo di Genio”.
Vittorio Colombo