“Pronto, Berlusconi? Sóm el Pino dela Verdura!”
“Pronto, ghè lì ‘l Berlusconi?”. Hanno fatto un salto sulla sedia Ida e Rita, rispettivamente moglie e figlia del “Pino della Verdura” intento a telefonare. O almeno così credeva. Le due donne l’hanno affiancato, hanno rimesso a posto la cornetta e gli hanno chiesto: “A chi telefonavi?” e il Pino: “A Canale Cinque, devo spiegare a Berlusconi come fare politica”. Aveva già un centinaio di anni il “Pino” Morghen, noto a tutti come il “Pino dela Verdura”.
“Berlusconi ha bisogno – ha spiegato in seguito – di qualcuno che gli insegni come si comanda”. Il Pino, vitalità straripante e simpatia unica, nella sua lunga e avventurosa vita ha sempre esercitato l’arte del decisionismo. Il suo detto proferito, sul lavoro e in famiglia: “Qui comando io!”. E lo diceva anche negli anni della sua più che veneranda età (è scomparso nel 2016 ad un passo dai 106 anni). Del resto, senza il suo carattere forte e determinato non avrebbe segnato diversi decenni, dagli anni Trenta, quando iniziò vendendo verdura in Piazza delle Erbe, impegnandosi poi in negozi e progetti, con determinazione e sacrifici. Partiva alle 4 di mattina, a tutta birra, con il camioncino per caricare casse di verdura ai mercati di Brescia. Poi i negozi e le forniture, a quintalate, agli ospedali, alle caserme e al Murialdo per anni stracolmo di Olandesi.
Arrivato ai cento anni, al Pino piaceva raccontare aneddoti della sua vita. Leggendarie erano le sgommate con il suo camioncino carico di cassette e il “si salvi chi può!”, l’urlo disperato degli abitanti del Rione Degasperi che cercavano di mettersi al sicuro. Faceva, infatti, retromarcia senza mai guardare, come veniva, veniva! Speronava qualsiasi cosa gli stava dietro. Andava poi fiero della sua astuzia nel giocare a carte. “Quanti ne ho fatti piangere – diceva – al Leon d’Oro, poi al bar Sandro e al bar Corallo”. Si cimentava, sempre nei bar, nella sfida a indovinare il peso delle cassette di frutta e verdura. Vinceva sempre lui. Sapeva comunicare con la gente e aveva un gran senso degli affari. Se la mattina diceva: “Oggi porto a casa centomila lire!”, la sera arrivava e metteva sul tavolo le centomila lire. I familiari gli sono sempre stati vicini con affetto aspettando che arrivasse il classico: “Qui a casa mia comando sempre mi!”. Poi, la mattina, tra il sonno e la veglia, diceva con voce flebile, ma decisa: “Devo nar de bala a cargàr sul camionzim la me verdura!”.
Nel mito un episodio. Successe nel 1966 proprio nel giorno di Ferragosto: si scatenò dal lago una tromba d’aria terribile, che scoperchiò le case di mezza Riva. Tutti correvano disperati urlando: “El me quèrt, è cascà tuti i copi!”. Il Pino correva in senso contrario urlando: “’Ndó èl el me camionzìm? L’era cargà de verdura fresca. Che disastro!”.
Così è vissuto, fino alle soglie dei 106 anni, “Pino Morghen”, il Patriarca rivano della Verdura.
Vittorio Colombo