“Omeneti” e nebbia, le prime TV a Riva del Garda e Arco
Il diabolico video TV si accende il primo gennaio 1954. Ed è rivoluzione epocale. Le prime TV sono il trofeo delle case dei ricchi e fanno la fortuna dei bar. Apparecchi a valvolone, righe di traverso sul più bello, stipati come sardine. “Consuma? Gazosa con due cannucce, grazie”. Infinite le storie e, per “Lascia o Raddoppia” (dal 1956 prima il sabato e poi il giovedì), esodi biblici di famiglie nei bar o a questuare una sedia in casa di amici telemuniti. Infinite storie. Oggi le prime.
A Riva, nel 1954, la redazione del giornale “l’Adige”, redattori Silvano Morandi e Tullio Chesani, era in via Gazzoletti, al primo piano, proprio sopra il negozio Bresciani. Il giornale con la prima TV alla conquista di Riva. Ma cavolo! nel video solo nebbia e onde! Colpa del ripetitore sulla Paganella. Un antennone viene issato su uno degli alberoni del Brolio, ma niente da fare. Neanche sul tetto di un’auto in giro per Riva funziona. Per disperazione si sale sulla torre della Rocca, giù il pennone, su l’antenna. Un grosso cavo penzola dalla Rocca sopra il vespasiano, gli alberi del Brolio, il busto di Battisti ed entra dritto nelle finestre della Redazione. Collegamento da apoteosi. Gente all’assalto, stipata assiste a calcio, ciclismo, ecc. Finché una serata c’è pugilato mondiale: una bolgia, gente su scrivanie; lampadari, scale prese d’assalto. Il pavimento geme, ondeggia, minaccia di crollare. Intervengono Vigili del Fuoco e Carabinieri. Nel casino totale c’è il pugilato dal vero. A casa con un occhio pesto un tizio noto, alle domande della moglie, replica: “C’era il pugilato in TV, mi sono avvicinato troppo allo schermo…”. Sempre nel 1954 una delle prime TV è al Circolo Tennis, popolo e aristocrazia. Cillo Betta, barista, custode e gran personaggio, minacciava: “Boci, consumate o niente omeneti!”. Poi dava dei gran pugni all’apparecchio TV e i rigoni sparivano tra gli applausi. Partite memorabili dei Campionati del mondo in Svizzera: i poveri “omeneti” erano i giocatori di calcio.
Impossibile poi non ricordare che, dal ‘56, in un “Cinema Roma” strapieno, dopo l’antipasto del primo tempo del film, veniva trasmesso, con diretta tivù, “Lascia o raddoppia” con la star Mike Buongiorno. Si raddoppiava a notte fonda con il secondo tempo del film.
E ad Arco? Stessa solfa. Era il 1956 quando in qualche casa, ma principalmente nei bar, circolavano i primi televisori. Alcuni venditori, in accordo con la RAI, allestirono uno spettacolo serale presso la Villa Igea, l’ex Hotel e Pensione Strasser, per incentivare le vendite di quell’elettrodomestico rivoluzionario. Vincenzo De Gaetano, scomparso non tanto tempo fa, lavorava nel negozio “Prati” in via Segantini, così era solito ricordare quell’evento: “Avevano collaborato ad organizzarlo il Prati, appunto, ma anche il Plinio e il Piffer di Arco e il Bresciani di Riva. Il presentatore era Franco Monti, perché sapeva parlare anche il tedesco a beneficio dei turisti che arrivavano abbastanza numerosi dall’Oltralpe. Poi c’erano alcuni artisti che si esibivano di fronte al pubblico assiepato davanti alla grande entrata della Villa”. Tra questi Daria Eberhart con la sua fisarmonica e Marzio “Tobelét”, comico eccezionale. I bambini, a frotte, si spostavano di corsa dalla diretta di Villa Igea al grande televisore, postato davanti alla chiesa Collegiata, che trasmetteva il tutto, così come il tutto veniva trasmesso dalle poche televisioni presenti nelle case e nei bar. E alla fine… tutti a mangiare le angurie dell’Adolfo “Gigioti” Zeni, alla fontana del Mosè!
Tivù immensa, altri ricordi e l’elenco dei bar con aneddoti in un prossimo Amarcord. Ma se stasera guarderai la tua tivù strapiatta e strafatta, Ultra HD, 55 pollici ed altre diavolerie, sappi che una volta, tanti anni fa, se andava bene, sul famigerato schermo, che amava prendere pugni, danzavano i rigoni. O, se andava bene, c’erano gli “omeneti”.
Vittorio Colombo