Incontro conclusivo degli Stati Generali della montagna

“Useremo tutti gli strumenti che l’Autonomia ci concede e la leva fiscale per il rilancio della montagna del Trentino” così ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, rivolgendosi ai 130 delegati dei 15 territori del Trentino all’incontro di chiusura degli Stati generali della montagna tenutosi a Comano Terme. Sono state fissate le priorità dei prossimi anni per far sì che i territori della montagna possano vivere al meglio. In sintesi essi sono: natalità, Comuni (primo presidio istituzionale), cooperazione, piccoli negozi di montagna, alloggi popolari nei Comuni di montagna, filiera agricoltura, turismo, commercio, agricoltura, scuole, impresa in montagna, e tanti altri. “Dai territori – ha evidenziato Fugatti – in questi due mesi sono uscite le piccole e grandi problematiche, ma credo che oggi, avendo capito lo spirito degli Stati generali della montagna, sono arrivati sul tavolo elementi generali che riguardano la complessità del rapporto tra valli e città”.
A fine incontro hanno parlato i rappresentati dei gruppi di lavoro delle quattro macro aree (Governance, Accessibilità ai servizi Sviluppo economico e coesione sociale, Paesaggio ambiente e territorio) che hanno presentato la visione provinciale del Trentino futuro, identificando nella qualità il fattore di sviluppo della montagna. Le problematiche riportate per questi territori sono state: la difficoltà dei comuni nel rispondere all’esigenze dei cittadini, la marginalità di molti territori, non sufficiente formazione per il lavoro soprattutto pratica, agricoltura e allevamento non tarati in base al territorio, scarsità di servizi sia sanitari che di trasporto e il conseguente spopolamento delle valli. A queste sono state date delle possibili soluzioni: un nuovo sistema di ridistribuzione delle risorse, maggior valorizzazione della figura dell’amministratore e più connessione tra Provincia autonoma di Trento e territori; maggior investimento sui giovani per il quale è necessario un miglioramento dello stato attuale dei servizi; investire e dare più importanza al scuole soprattutto di stampo professionale; riqualificazione dei centri storici; aumentare i servizi e l’assistenza agli anziani; puntare sul turismo proponendo un’ampia scelta di attività che entrino in vari settori; creare un’economia che produca qualità.