Il mio amico “Pino Uccio”, collaudatore di materassi

Vittorio Colombo08/09/20244min
87.astra.fachiro - Copia - Copia
Il mio amico Pinuccio, per tutti “Pino Uccio”, poteva fare i soldi con i materassi e senza troppa fatica. Aveva quel certo non so che, quella dote che lo rendeva speciale. Per spiegarmi devo ricordare un rito, in auge anni fa (non so se ancora in voga). In un appartamento arrivava un venditore, dopo accordi con la padrona di casa. Costei invitava le conoscenti ad una serata “dimostrativa”. I mariti vi venivano costretti con metodi persuasivi. E ti facevano vedere come una semplice macchina per frullati faceva di tutto, bastava cambiare una decina di attrezzi. Andava per la maggiore una ditta che proponeva un aspirapolvere. Chi ha avuto la disgrazia di partecipare ricorda il baccano infernale, le manovre che si dovevano fare. I tappeti venivano risucchiati dall’aspirapolvere, ma alla fine tutto era lucido. Una meraviglia. Lo strumento base, grande come un bazooka, e una cassa di accessori, il tutto da pagare in comode rate per decenni.
Questo per inquadrare il nostro caso: si fa una dimostrazione nel salone di una società sportiva-ricreativa della Busa. Oggetto: materassi straordinari a prezzi che nemmeno il buon Giorgio Mastrota in tivù si sogna. Parte della destinazione degli introiti all'Associazione, e dunque lodevole beneficenza. Importante e colorito afflusso. La sala è grande. Famiglie intere sedute tutt’intorno, come a teatro. Al centro c’è “Mister Materasso”, che colloca su un ripiano, ad un metro da terra perché sia visibile, un prototipo di materasso. E via a illustrare, da imbonitore incallito, qualità e convenienza. Si chiede se c’è un volontario. La platea mormora. Allora il venditore prende per un braccio il mio amico Pinuccio che si trovava proprio davanti. Sembrava interessato mentre veniva issato sul catafalco e si sdraiava sul materasso. “Pino Uccio”, Pinuccio, è persona ammodo e miglior dimostratore su questa terra non si poteva trovare. Così sta sdraiato. E dice l’imbonitore: “Guardate la curva del fondoschiena come aderisce bene”. Tutto al meglio. Il venditore gira come una trattola attorno al materasso rialzato con tanto di collaudatore. E parla e parla e pregusta un grande affare. Si rivolge al Pino sdraiato: “E Lei che ne dice, signore bello?”. Silenzio. Ripete la domanda. “Il Pino ha gli occhi chiusi” dice un bambino. “Che sia morto?” dice un vecchietto toccandosi il cavallo dei calzoni. “Ma io ho sentito russare” dice una signora. La moglie del dormiente racconta a tutti: “Ha lavorato tutto il giorno, la sera è stanco e crolla”. Sospiro di sollievo. “Macché! - controbatte il venditore - È tutto merito del materasso!”. La moglie dà uno scossone al marito che se la dorme beato. “È pronto il caffè?” chiede balzando di colpo seduto. Applauso liberatorio di tutta la congrega. Così è andata, davvero. Grazie al mio amico, di materassi quella sera se ne sono venduti tanti. E il Pino, detto “Pino Uccio”, ha detto alla moglie: “Andiamo a casa che dormo in piedi”.
Vittorio Colombo
(nella foto di Fabio Galas il fachiro ad Astra a Riva nel 1987, presidente dei collaudatori di materassi...)

La Busa Vorremmo mostrarti le notifiche per restare aggiornato sulle ultime notizie.
Rifiuta
Consenti notifiche