Il mastice degli inventori rivani più forte degli elefanti a Portobello
Si chiamava “Mastice dell’elefante” ed era targato Riva. Fu, per un po’, la colla più resistente al mondo. Tanto da mandare a tappeto perfino gli elefanti. Portò, fine anni Settanta, alla fama due estemporanei inventori, Vittorio Gioppi e Franco Vampini, proposti come i novelli “Leonardo da Vinci”. I due, l’uno abitante a S. Tomaso l’altro al Brione, erano appassionati di chimica. Non si sa se per genio o per caso, manovrando alambicchi, gridarono “Eureka” e la miracolosa colla fu.
I due “Leonardi” (al plurale) vennero lanciati in orbita da “Portobello” trasmissione di successo condotta da Enzo Tortora. Andava in onda il venerdì sera su Rai2, con un pappagallo àfono che non ne voleva sapere, in 30 secondi, di gracchiare “Portobello”. Strillò solo nel 1982 preso per il collo da Paola Borboni. Per il resto era un circo Barnum di varia umanità con rubriche di cuori solitari, venditori di fumo e arrosto mentre andavano per la maggiore gli inventori. La trasmissione è stata una di quelle di maggiore successo della Rai, con punte di 28 milioni di telespettatori.
Gioppi e Vampini, entrambi snelli, occhi astuti e l’aria di chi ha in tasca la lampada di Aladino, bucarono il video. Tortora costruì, da par suo, il gran palco con una riedizione della prova di “Magdeburgo” località dove, nel 1650, dei cavalli non ce l’avevano fatta a staccare due emisferi sotto vuoto spinto. Ed ecco, nel piazzale degli studi Tv di Milano, in emozionante diretta, due robusti destrieri alzare gli zoccoli in segno di resa, sfiancati dalla resistenza del mastice rivano. Indice di gradimento alle stelle. Onda da cavalcare. E, dunque, che c’è di più forte al mondo di un elefante? Due elefanti, è la risposta giusta. Così i due Leonardi tornano alla ribalta del Portobello Tv del venerdì successivo. Roba forte. Collegamento con il circo Orfei. Madrina, in calzamaglia a rete e mezzo metro di casco di capelli, la fascinosa Moira Orfei che nei film di allora era sempre la zingara sexy che si faceva il Corsaro Nero.
Si spalma la colla, si tendono le catene, due elefanti, oh dei pachiderma da urlo, si dannano insultati dal domatore. La tensione è alle stelle. I telespettaori vanno in sollucchero ai barriti prima di ferocia, poi bolsi di mortificazione. Il mastice rivano tiene. Miracolo e trionfo. Il buon Tortora tuba. Quindi, preso da vertigine, strilla uno squinternato “Big Ben ha detto stop!”
Così è andata la storia, ve lo assicuro. Il dopo è nebuloso. C’è una gara tra ditte per la formula. Il “mastice dell’elefante” finisce sul mercato. A dirla tutta, oggi, proprio non so se allora fu un successo. Di certo fu un successo la prova degli elefanti di Portobello che qualcuno, con memoria da elefante, ancora ricorda. Va detto, per verità storica, che la cosa restò a lungo, come gloria rivana, nelle hits della trasmissione. La colla era davvero prodigiosa tanto che nel 1981 i Carabinieri si presentarono a casa di Gioppi per prelevarne una certa quantità. Intendevano usarla i soccorritori per cercare di agganciare, in un estremo tentativo, le mani del piccolo Alfredo, imprigionato nel tunnel fatale di Vermicino.
Vittorio Colombo