“Girofestival” a Riva: ciclisti, cantanti e il gran concerto in piazza
Era il tempo delle “sbarbine”, di “Bandiera Gialla” alla radio, del beat, dei capelloni e degli urletti per i cantanti del Festival di Sanremo, dei complessi e di Mike Bongiorno, il re dei presentatori mister “Allegria”.
Quando il 3 giugno del 1966 il “Girofestival”, ciclisti e cantanti allo sbaraglio, sconvolse Riva era proprio quel tempo, irripetibile e ormai lontano. Una marea di gente si radunò, nell’incanto di una sera che sapeva già d’estate, nel piazzalone tra la Spiaggia degli Olivi e il Palacongressi, dove era stato allestito il palco. Le case si erano svuotate. Mai e poi mai i Rivani avrebbero disertato un concerto gratis con bei nomi della canzone e dello spettacolo. Già dal tardo pomeriggio si era radunato uno stuolo vociante di ragazzine e ragazzini. Avevano fatto ala alle macchine scoperte dei cantanti, buttandosi sui cofani, tendendo foglietti e penna: “Un autografo!”, “Attento! ti mette sotto!”. “Un autografooo”.
Il Girofestival era una sorta di Giro d’Italia di cantanti e di giovani promesse con comici, come Gino Bramieri, al seguito. La Gazzetta dello Sport aveva abbinato alla 49ª edizione del Giro ciclistico vero e proprio una “corsa a tappe musicali” denominata, appunto, “Girofestival”. La sera, terminata la tappa ciclistica, si faceva spettacolo in piazza. Quel 3 giugno del 1966, nel Centenario della battaglia di Garibaldi, si corse la tappa Brescia-Bezzecca, che venne vinta da Bitossi. C’erano allora, in concorrenza, ben due “Giri d’Italia” canori. Il più titolato era il “Cantagiro”, con conclusione in TV a Fiuggi (quell’anno vinto da Gianni Morandi con “La Fisarmonica”), e c’era il nostro, pur notevole, “Girofestival” che infiammò Riva. La Gazzetta aveva puntato su Mike Bongiorno, mettendo poi in campo alcuni pezzi pregiati come i Camaleonti (in foto con Franco Chemolli, re della Spiaggia e poi del Tiffany), don Backy e i Fuggiaschi, Edoardo Vianello, Anna Identici, Tony Dallara, Little Tony, i Musical e l’orchestra del maestro Luciano Meraviglia. I nomi sono sul manifesto (qualche big talvolta la dava buca). Tra le promesse si esibirono Fausto Leali e Luciana Turina. I giurati rivani erano, a fama imperitura, Tiziano Segattini, Maria Elisabetta Montagni, Elena Cimonetti, Ezio Folgheraiter, Bruno Santi, Fabio Torboli, Guido Zanolli, Luisa Amistadi. Fu un vero evento. Va beh, tanti anni sono passati. Dalida, dalla tristezza affascinante, ben 58 anni fa ce la cantava così: “Sii quelli erano i giorni, giorni che non ritorneranno mai più”.
Come darle torto. Tutto è cambiato, tutti siamo cambiati.
Vittorio Colombo
(nella foto del 3 giugno 1966: il comico Gino Bramieri e, da sinistra, Francesco Montagni, il geometra Fontana, Luciano Nardini, il segretario comunale Alessandro Mosele, dietro il sindaco Egidio Molinari, a destra Mario Montagni, vicesindaco quando Riva pedalava alla grande)