Mille Olandesi al Murialdo, albergatori in rivolta

Vittorio Colombo04/09/20224min
olandesi spiaggia

“Olanda, Olanda”. Inno calcistico? Macché! Era, nella seconda metà degli anni Sessanta, un ritornello che scandiva le giornate dei Rivani. L’Olanda aveva una succursale a Riva, in viale Rovereto, nel complesso dell’ex collegio Murialdo gestito, fino a poco prima, dai padri Giuseppini. Posizione da sogno. Cancello d’ingresso sulla strada e, dentro, un’area pregiata, con complesso stile Liberty (oggi dependance dell’hotel Du Lac), tanto verde e una splendida spiaggia. Chiusa nel 1962 l’esperienza di casa-famiglia dei preti (era iniziata nel 1938), il Murialdo diventa businnes. Deflagra nel più frequentato pezzo di Olanda che, fuori dalle dighe patrie, esiste al mondo. Ogni angolo, camere e sottotetti, magazzini e bugigattoli per le scope: letti dappertutto. I Rivani assistevano attoniti. Miriadi i pullman che, varcato il cancello di viale Rovereto, scaricavano nel cortile interno plotoni, qualcuno dice migliaia, di Olandesi e Olandesine… con qualche sparuto maschio che contava come il due di bastoni con briscola denari. Il complesso era stato affittato ad un imprenditore olandese. Stipava al Murialdo vagonate di Olandesi, Olandesine come quelle delle figurine Mira Lanza che allora si trovavano nei fustini del famoso detersivo. La sera, poi, le “ragazze in tulipano” uscivano in fascinose schiere. Lungolago, gelaterie, ma soprattutto il dancing Rosengarten del Dannunzio Rezzaghi, che ogni sera sfornava miss. Quasi tutte provenienti dal Murialdo, che nessuno più si sognava di associare a preti, tonache e giaculatorie varie.
I latin lover rivani facevano gli straordinari, ma crebbe anche l’efficienza dell’Esercito italiano. Alle 19 scattavano le due ore di libera uscita. Dalle caserme “Cella” e “Chiesa” un fiume di militari scendeva da viale dei Tigli e da via Ardaro e invadeva Riva. Davanti alla Murialdo si faceva assembramento. C’era apprezzamento per l’ardore militaresco, la fascia da miss, il Vino santo Torboli che spalancava testa e gambe. Poi c’erano i fornitori all’ingrosso. Ogni giorno entravano camionate di generi alimentari. Diceva il “Pino Morghen della verdura” che ogni giorno portava più quintali di verdura alla Miralago che negli ospedali e nelle caserme.
Scoppiò la rivolta. Una vera crociata. Promotori gli albergatori, gli affittacamere e le agenzie, spalleggiati dagli eserciti della salvezza della gioventù traviata. Assediarono il Municipio, mobilitando i politici. Impossibile competere con una simile concorrenza. La città si divise. La battaglia riempì le cronache dei giornali. Fu investito il Consiglio comunale che, secondo costume, non cavò un ragno dal buco. I pullman carichi di Olandesine imperversavano. Mai l’Italia, nella storia, è stata più vicina all’Olanda! La svolta ci fu, forse per ragioni di contratti d’affitto, forse a seguito di ispezioni su sicurezza o igiene. Si era dunque agli inizi degli anni Settanta, quando i pullman olandesi disertarono il Murialdo. Il Dannunzio continuò comunque a fabbricare miss, i latin lover rivani ricorsero a risorse alternative. E i militari delle caserme? Fu proprio allora che le caserme rivane chiusero i battenti. Riva si trovò di colpo senza i pullman delle Olandesine e, in contemporanea, smilitarizzata, senza più alcuna traccia dei baldi militari che tanto avevano animato la Riva dei decenni precedenti.
Vittorio Colombo



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