Estate 1966: a Riva le miss a plotoni affiancati

“A Riva del Garda le miss escono a plotoni affiancati” è il titolo di un articolo, a firma di Tino Corradini, apparso nel luglio del 1966 su “Il Gazzettino”. È un viaggio nel tempo, con il vantaggio che non è rievocazione postuma, ma una cronaca scritta proprio in quei giorni. Che dunque restituisce con fedeltà lo spirito del tempo. “Che al mondo ci debbano essere almeno sette donne per ogni uomo – scrive il cronista – lo si vede e come a Riva del Garda. Bionde, brune, rosse, argentee, castane con mèches di ogni tinta. Che poi proprio tutte non siano dei veri figurini di eleganza è un altro conto. Si distinguono subito le Tedesche per i loro vestiti a colori sgargianti, le Svedesi in bianco, le Francesi fanatiche delle minigonne, le Indiane e le Giapponesi con abiti chiari per mettere in maggior risalto le tinte olivastre delle loro pelli, e poi le Inglesi, le Olandesi allegre come i tulipani della loro terra, le Danesi, le Greche. A plotoni sempre più serrati continuano gli arrivi da ogni angolo di Europa e naturalmente, come si diceva, auto, pullman e autovetture hanno scaricato più donne che uomini. Ci diceva il commendator Ettore Righi, direttore dell’Azienda di Turismo, che in questi giorni a Riva ci sono oltre tremila turisti, due terzi rappresentanti del gentil sesso. Alla Spiaggia degli Olivi, dove per duecento lire si può crogiolarsi un’intera giornata al sole e per il medesimo prezzo si può avere una cabina, erano più i villeggianti in acqua che quelli distesi sulla rena. Amano il sole e l’acqua e, come un bambino, il gelato di fragola. Fanno la fila all’ingresso della spiaggia quando manca ancora mezz’ora all’apertura dei cancelli e se ne tornano quando il lago e il cielo formano un’unica macchia scura. Nuotano che paiono squali e si tuffano come tanti delfini, un salto dietro l’altro. Alla sera si va al Rosengarten, alla Spiaggia degli Olivi o al Moulin Rouge, i tre dancing dove per forza di cose ogni uomo è costretto a diventare un maratoneta del surf e di altre danze, sempre per via di quella sproporzione numerica fra i due sessi, Qui tutte, dalle Francesi alle Danesi, alle Olandesi, si trasformano. Vanno pazze per il ballo. Il vin santo che in questa zona ha il suo regno e le elezioni delle miss per cingere la fascia di miss Sorriso, Benaco, Cascata del Varone. Sirena e via discorrendo, farebbero carte false. E Dannunzio Rezzaghi, il proprietario del Rosengarten, un mantovano che di queste cose se ne intende, di miss ne fa eleggere, da un’apposita giuria internazionale, a plotoni. Si può dire che ogni sera tre bellezze europee (una è la miss, le altre due le damigelle) salgono sul palco, ricevono fiori e cingono la fascia che poi metteranno in naftalina per paura che si sciupi. L’altra sera, per esempio, hanno eletto “miss Spiaggia”. Ha vinto la fascia Ingrid Weilsteck, una bionda germanica di 22 anni.
Non è detto però che tutte le villeggianti e i villeggianti di Riva vadano a ballare. Alcuni si godono il fresco nell’accogliente giardino dell’hotel Riva dove il commendator Perini tre volte la settimana fa esibire un’orchestrina che suona di tutto, da Mozart ai walzer viennesi, a “L’uomo d’oro”. Altri si danno alle passeggiate romantiche. Sul lungolago, dalla strada per Pregasina a piazza Battisti, alla porta orientale, si incontrano decine di turisti. Altri si conoscono alla visita alla cascata di Varone, una sorella minore della Grotta azzurra di Capri, o sulla seggiovia che porta al Bastione da dove il lago e la luna hanno la loro parte come il ponentino malandrino di Rascel. Molti Tedeschi a Riva ci vengono in viaggio di nozze, altri ancora per saldare un’unione che sta scricchiolando”.
Bravo il giornalista Tino Corradini. I vecchi giornali fanno riaffiorare i ricordi. Fanno viaggiare nel tempo. Magari fino a quell’estate del 1966, quando a Riva del Garda le miss uscivano a plotoni affiancati.
Vittorio Colombo