Il dottor Drago, il Trisac e la banconota da diecimila Lire
Che dite? Che ci fa Totò in questa foto rivana, con dietro il Guerrino De Lana che batte le mani?
Al tempo… Anche se la somiglianza è straordinaria, non si tratta del sublime comico, ma di un Rivano doc, il dottor Silvio Drago intento a festeggiare la vittoria nel torneo di Trisac, primi anni Sessanta del secolo scorso. La foto è la prova che il Trisac, gioco di carte di grande diffusione, soprattutto dagli anni Ottanta in poi, a Riva e nella Busa, ha radici storiche. Affidiamoci alle cronache: “Nel 1960, ’61 e ’62 si registra la tripletta del dottor Silvio Drago, che si dimostra così il giocatore più forte in questa specialità, fatta di bluff e di matte da giocare con bravura ed opportunismo”. La foto di Biatel è testimonianza dell’anima festaiola di una Riva che se la godeva. Erano gli anni del boom economico, del turismo, dei dancing e delle miss. Silvio Drago è di certo uno dei personaggi più rappresentativi della compagnia di uomini illustri e, al contempo, di goliardi della Riva anni Sessanta e dintorni.
Nella foto il dottor Drago tiene nel taschino una banconota da diecimila lire (oggi vale circa mille euro su Ebay) che, come si vede, era gigantesca, un vero lenzuolo. Da una parte Dante, dall’altra i tondi con le due nobildonne. “Vi ho messi tutti nel taschino” sembra dica il buon Silvio. “Sei un vero Drago” è il commento del Guerrino De Lana, con baffi da sciupafemmine, qual in effetti era. Nella destra il trionfatore mostra una bottiglia “celofanata” di Vino Santo Torboli.
Quell’epopea ebbe in Carlo Stella un grande animatore della vita cittadina. Lo Stella, affermato attore, si era fermato a Riva dove aveva trovato, con un ambiente vivace ed ideale, l’amore e, messa su famiglia, era diventato motore di iniziative e di progetti. Aveva così organizzato il torneo di Trisac nel 1958 all’hotel Vilpiano del Luciano Torboli, albergatore con la passione per l’arte, avendo come compagni d’avventura Rivani del calibro di Guerrino De Lana (ammiraglio, taxista, parcheggiatore, conduttore di trenini e anima della Notte di Fiaba), Luciano “Tondola” Torboli (Fraglia, Benacense, interista al bar Sandro) che con la sorella Bruna gestiva il tabacchino di viale Dante, quindi Mario Rigatti (storico dirigente della Benacense e molto altro).
Nel 1958 la prima edizione. Vinse Pierluigi Canobbio, sempre elegante e cerimonioso, titolare della linea di pullman per Rovereto, contestati dagli studenti perché “ghiacciati”, mentre l’edizione successiva, quella del 1959, venne vinta dal rag. Giovanni Turrini. Fu un ciclo di sei tornei. L’ultimo di quell’epoca eroica si giocò nel 1963. Si tenne nella sede della Benacense di via Lipella, poi bar dei Marinai. Vinse Carlo “Tète” Torboli che, come presidente della Sportiva, giocava in casa. Incassate le diecimila lire, il “Tète” elargì casse di bottiglie del suo Vino Santo per addolcire le pene agli sconfitti.
Le grandi passioni non muoiono. Così, dopo un letargo durato 24 anni, nel novembre del 1987 venne messo in cantiere il “1° Trofeo Città di Riva” di Trisac, tabellone di 32 con sedi, tra l’altro, al ristorante Excelsior a Malcesine, al bar Livio a Riva, al bar Giardino a Varone e all’albergo Prealpi a Locca. Lo staff: Pippo Galvagni, Marco Miorelli, Lino Martini, Gianni Pesarini, poi Arturo Giovanelli, Tullio Zanoni, Enzo Bortolotti, Claudio Negri. In lizza, tra gli altri, Lorenzo Prati, oggi assessore, “Zispo” Ravanelli, vigile urbano e star con la “Paloma” alla tivù da Corrado, Armando Modena ed altri campioni. Vinse con onore il mai dimenticato Renè Marchi.
Ma che bello il salto nel tempo con il dottor Drago, sosia felice di Totò, e nel taschino la sua banconota-lenzuolo da diecimila lire!