Articolo pubblicato il: 08/11/2025 alle 16:01
La Busa - Arco, Parisi scrive alla sindaca Fiorio: “Ripensiamo Villa Angerer con il professor Fontana”
Posted By Redazione
Categoria: Ambiente, Amministrativa, Attualità, Economia, Notizie, Salute

 

A volte le idee tornano quando meno te le aspetti. E così attorno al nome del professor Luigi Fontana, medico-scienziato di fama internazionale e originario proprio di Riva del Garda, si è riacceso un dibattito che intreccia scienza, memoria e urbanistica.

Il punto di partenza è una lettera pubblica del professor Alessandro Parisi di Arco che ha colto l’occasione dell’incontro tra Fontana e la sindaca Arianna Fiorio, ospitato di recente a Palazzo Panni, per rilanciare una riflessione: quella sul destino di Villa Angerer, conosciuta anche come Sanaclero.

 

 

«Un’occasione mancata»

«Da qualche tempo – scrive Parisi – si è acceso un grande interesse per il dottor Fontana, luminare nel campo della longevità. Ricordo però che non pochi anni fa venne defenestrato, per inerzia o ignavia, da tutto il Consiglio comunale di Arco, nonostante il progetto, sostenuto da Silvio Malfer e da una cordata di privati dell’Alto Garda, di una struttura sanitaria al Sanaclero, in linea con le aspettative del dottor Fontana».
Un progetto che, all’epoca, sembrava unire visione scientifica e vocazione del territorio: una clinica dedicata alla ricerca sulla longevità, collocata nell’ex sanatorio immerso nel parco storico di Villa Angerer. «Purtroppo – aggiunge Parisi – nonostante il consenso dell’assessore Tonina, non se ne è fatto più nulla. La struttura giace nel più completo abbandono».
E qui la proposta: «Leggo che il presidente Fugatti e l’assessore Tonina auspicano il ritorno del dottor Fontana in Trentino. Allora perché non riprendere in considerazione il Sanaclero? Restituirgli una funzione sanitaria significherebbe onorarne la storia e offrire ad Arco un’occasione di sviluppo nel campo della salute».

La risposta della sindaca Fiorio
Alla sollecitazione ha risposto la sindaca Arianna Fiorio, che ha espresso apprezzamento per il tono costruttivo della nota, ma anche chiarezza sui limiti amministrativi e sulle scelte del passato:
«Confido – scrive Fiorio – che si possa concretizzare la collaborazione del professor Fontana con la nuova Azienda sanitaria universitaria integrata del Trentino. Si tratta di passaggi complessi e lunghi, che avvengono su scala provinciale e non comunale».
Quanto alla vicenda di Villa Angerer, la sindaca precisa:
«All’epoca il tema era di natura urbanistica: il raddoppio dei volumi in un parco storico, accanto a una villa vincolata, non era a nostro giudizio condivisibile. Peraltro, allora eravamo semplici cittadini, non amministratori».
Oggi, spiega Fiorio, il Comune e la Comunità di Valle hanno manifestato la disponibilità ad accogliere sul territorio un progetto guidato dal professor Fontana, «compatibilmente con le scelte provinciali e con la tutela dei luoghi».
La Provincia, nel frattempo, ha affidato all’Università di Trento uno studio funzionale sull’intero compendio di Villa Angerer, da cui dovrà emergere la futura destinazione del sito.

Luigi Fontana, lo scienziato della “longevità possibile”
Nato a Riva del Garda nel 1969, Luigi Fontana è oggi considerato uno dei maggiori studiosi al mondo del metabolismo e dell’invecchiamento in salute.
Professore di Medicina e Direttore del “Healthy Longevity Research & Clinical Program” all’Università di Sydney, è stato a lungo docente alla Washington University di St. Louis e all’Università di Brescia.
I suoi studi sulla restrizione calorica controllata, la qualità delle proteine e l’impatto dell’alimentazione sul sistema immunitario hanno contribuito a definire un nuovo approccio alla medicina preventiva.
Negli ultimi anni Fontana ha mantenuto un forte legame con il Trentino, partecipando a incontri pubblici e seminari sull’invecchiamento sano e sull’idea di Arco come “luogo di salute”, una tradizione che affonda le radici nei tempi in cui la città era nota come stazione climatica e di cura.

Villa Angerer: una storia sospesa
L’ex Sanaclero, costruito tra Ottocento e Novecento, fu per decenni un sanatorio e poi un ospedale gestito dagli enti ospedalieri “Luciano Armanni” e “Quisisana”. Oggi il suo parco monumentale è oggetto di un piano di recupero finanziato dalla Provincia autonoma di Trento, con l’obiettivo di restituirlo alla fruizione pubblica.
Il complesso architettonico, tuttavia, resta in attesa di una funzione. L’ipotesi di riportarvi un centro dedicato alla salute e alla ricerca non è mai scomparsa del tutto e torna ora al centro del dibattito.

Tra memoria e futuro
La lettera di Parisi e la risposta della sindaca Fiorio riaprono una discussione che va oltre le cronache amministrative: che cosa deve diventare Villa Angerer?
Un monumento da custodire o un laboratorio per il futuro della salute in Trentino?
Le decisioni, come ricorda la sindaca, spetteranno in gran parte alla Provincia e agli organismi tecnici. Ma la sensazione è che il dialogo tra scienza, memoria e territorio sia solo all’inizio.
E, chissà, forse proprio Arco – “stazione di cura e soggiorno” di un tempo – potrà ritrovare in quella vocazione il filo conduttore per una nuova stagione di sviluppo culturale e sanitario.

Nicola Filippi

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