
Dopo la pubblicazione dell’intervento del professor Parisi su La Busa (leggi), la sindaca di Arco, Arianna Fiorio, ha scelto di intervenire pubblicamente per fare chiarezza su due temi che, pur toccando la città in profondità, rischiano di essere confusi: il progetto di collaborazione con il professor Luigi Fontana e il futuro di Villa Angerer.
Nel suo post, pubblicato domenica 9 novembre, Fiorio ha ricostruito con precisione i contorni delle due vicende, rivendicando la necessità di distinguere i percorsi e di mantenerli entrambi al centro dell’attenzione politica e civica.
Il progetto del professor Fontana e la nuova ASUIT
La prima parte del ragionamento della sindaca riguarda il professor Luigi Fontana, scienziato di fama internazionale e punto di riferimento mondiale negli studi sulla prevenzione e la longevità. Fontana è stato ospite ad Arco in una serata pubblica e, come ha spiegato Fiorio, il suo nome è stato citato dall’assessore provinciale alla sanità Stefano Tonina nell’ambito del progetto di trasformazione dell’attuale Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari in Azienda Sanitaria Universitaria Integrata del Trentino (ASUIT), prevista per il 2026.
Un passaggio che aprirà, secondo la sindaca, «una fase di riorganizzazione complessiva» e richiederà il coinvolgimento di docenti e ricercatori di alto profilo.
In questo contesto, il professor Fontana potrebbe diventare un riferimento per un nuovo progetto dedicato alla medicina preventiva, alla promozione della salute e ai corretti stili di vita.
«Il nostro auspicio – ha precisato Fiorio – è che la collaborazione con la nuova ASUIT possa concretizzarsi e che l’Unità operativa universitaria possa essere costituita proprio sul nostro territorio, da sempre contraddistinto da una vocazione alla cura e al benessere, dal Kurort ai sanatori.»
Villa Angerer: tra restauro, tutela e futuro
Ben diversa, e autonoma, è invece la questione di Villa Angerer, complesso architettonico di pregio tornato al centro dell’interesse politico e cittadino.
La sindaca ha ricordato che sono in corso i lavori di restauro del parco, mentre l’Università di Trento — su impulso dell’assessore provinciale Gerosa e della Soprintendenza — sta conducendo uno studio funzionale sull’intero compendio.
«Si tratta di un passo importante – ha sottolineato Fiorio – che va nella giusta direzione per il recupero di un bene tutelato, che dovrà garantire la fruizione pubblica, ovvero la piena accessibilità e il godimento da parte della collettività.»
La sindaca invita però a restare ancorati alla realtà: il percorso di pieno recupero di Villa Angerer sarà lungo, mentre l’eventuale creazione dell’Unità universitaria avrà tempi più rapidi.
«È importante ribadirlo – aggiunge – perché si tratta di iniziative distinte, non collegate né collegabili tra loro.»
Autonomia dei percorsi e ruolo del Comune
Pur chiarendo che il Comune non ha competenze dirette in nessuno dei due ambiti, Fiorio ha ribadito l’impegno dell’amministrazione a favorire la collaborazione istituzionale e la valorizzazione del territorio.
L’auspicio è che sia la nuova ASUIT che la Provincia autonoma di Trento possano proseguire in autonomia, con visione e responsabilità.
Una riflessione sul passato e un invito alla cura del patrimonio
Nel suo post, la sindaca ha infine voluto esprimere una riflessione personale sul passato recente, in risposta al punto di vista del professor Parisi.
«Le scelte che in passato hanno scongiurato lo stravolgimento della destinazione d’uso di Villa Angerer – ha scritto – non furono segno di mancanza di coraggio, bensì di lungimiranza, perché hanno preservato la fruibilità pubblica e il valore culturale del luogo.»
Il messaggio conclusivo di Arianna Fiorio è di riconoscenza verso quanti si impegnano nella tutela del patrimonio cittadino:
«Desidero ringraziare chi ama e si impegna concretamente per restituire alla comunità un luogo magico – Villa Angerer, il Sanaclero e il Parco – di cui oggi siamo custodi, ma che appartiene al futuro.»
Nicola Filippi