Articolo pubblicato il: 03/11/2025 alle 19:30
La Busa - Variante Torbole-Arco, mozione di Onda in Comunità di Valle
Posted By Redazione
Categoria: Ambiente, Amministrativa, Attualità, Economia, Notizie

 

“La circonvallazione di Torbole va fatta, ma non così”. È questo, in sintesi, il messaggio contenuto nella mozione presentata dal gruppo Onda Alto Garda e Ledro, firmata da Giovanni “Johnny” Perugini e Giovanna Chiarani, e depositata alla Comunità di Valle il 30 ottobre.
Un documento articolato, che chiede alla Provincia e agli enti locali di fermare le decisioni calate dall’alto e di avviare finalmente un percorso partecipato, trasparente e coerente con la pianificazione territoriale esistente.

 

 

Un’opera strategica, ma da condividere

La mozione parte da un punto fermo: la rete viabilistica dell’Alto Garda è un sistema interconnesso, dove ogni singolo intervento influenza l’intero equilibrio della mobilità.
Torbole, con la sua storica criticità di traffico, rappresenta uno snodo chiave, ma – sottolinea Onda – la sua soluzione non può essere trattata come un’opera isolata, bensì come un intervento strategico e sovracomunale, destinato a riconfigurare la viabilità dell’intera “Busa”.
«La Comunità di Valle – si legge nel documento – ha già posto la mobilità al centro della propria pianificazione, dotandosi del Piano Stralcio della Mobilità (PSM), uno strumento tecnico e programmatico che deve restare il riferimento per ogni nuova decisione».
Onda ricorda anche il contributo dei comitati, delle associazioni e dei gruppi di cittadinanza attiva, che da anni chiedono un metodo basato sulla trasparenza e sul confronto pubblico.

Il nodo della Variante Verdeblu (D2)
Il tema si è riacceso dopo le notizie di stampa degli ultimi giorni, che parlano di un finanziamento di 150 milioni di euro e della scelta, da parte della Provincia Autonoma di Trento, della cosiddetta “Variante Verdeblu” (opzione D2) come tracciato definitivo per la circonvallazione di Torbole, con sbocco a Linfano.
Una decisione che ha già suscitato forti reazioni tra le amministrazioni locali: la Giunta comunale di Arco ha espresso «netta contrarietà», parlando di impatti «paesaggistici, ambientali e territoriali molto significativi», mentre il sindaco di Riva del Garda, Alessio Zanoni, ha definito la soluzione D2 «devastante» e «la peggiore possibile», ricordando che non è nemmeno prevista nel Piano Stralcio della Mobilità della Comunità di Valle.
Secondo Onda, tutto ciò conferma la necessità di un confronto reale prima che la Provincia proceda in modo unilaterale:
«Una decisione di questa portata, presa senza coinvolgere il territorio, si configura come l’ennesimo progetto calato dall’alto, in contrasto con i principi di partecipazione e sussidiarietà».

Trasparenza e coerenza: le richieste di Onda
Nel testo, Onda sottolinea come la scelta del tracciato e del suo innesto sulla SS 219 a Linfano comporti ripercussioni sistemiche su tutti i flussi di traffico intercomunale – da Arco a Riva, fino alla Valle di Ledro e alle valli del Sarca.
Tali decisioni, prosegue la mozione, «sembrano ignorare completamente il ruolo di pianificazione strategica della Comunità di Valle» e vengono prese senza fornire alcuna evidenza della coerenza con gli obiettivi del PSM.
«Questo metodo mortifica gli enti locali – scrivono Perugini e Chiarani – e svilisce il contributo della cittadinanza attiva, che da anni chiede solo di essere parte del processo decisionale».
Onda denuncia anche la mancanza di uno studio comparativo aggiornato che spieghi perché l’opzione D2 sia stata preferita rispetto ad altre soluzioni, e che valuti gli impatti complessivi sull’intero sistema viario dell’Alto Garda.

Un percorso partecipato per evitare nuovi ritardi
Pur ribadendo il sostegno alla realizzazione della circonvallazione, Onda chiede che il percorso sia condiviso e che si costruisca una posizione unitaria del territorio, così da evitare frammentazioni che potrebbero rallentare il progetto.
«Un consenso solido e partecipato – si legge – è indispensabile per evitare che la Provincia interpreti le divisioni locali come un segnale di indisponibilità a ricevere l’opera, mettendo così in discussione l’impegno politico e finanziario già assunto».
La mozione chiede che il presidente della Comunità di Valle convochi una seduta specifica per affrontare la questione e che si chieda formalmente alla Provincia tutta la documentazione relativa alla scelta della Variante Verdeblu: studi tecnici, analisi costi-benefici e valutazioni comparative.
Onda propone inoltre che la Provincia presenti pubblicamente il progetto, insieme a una relazione di coerenza con il PSM, in un’assemblea plenaria della Comunità e in una grande serata pubblica territoriale, aperta alla cittadinanza.

“Un progetto condiviso sarà più forte”
Nelle conclusioni, Onda ribadisce la propria posizione: la Circonvallazione di Torbole va realizzata, ma deve nascere da un processo trasparente, coerente e partecipato.
Solo così – sostengono i promotori – il progetto potrà procedere speditamente, evitando opposizioni e garantendo una soluzione condivisa da tutto il territorio.
«Un percorso partecipato sulle scelte – scrivono Perugini e Chiarani – porterà benefici al successivo iter realizzativo, perché un progetto che nasce dalla collettività è più solido, più rapido e più giusto».
(n.f.)

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Data e ora di stampa: 04/11/2025 09:29
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