
Da anni Tremalzo è un luogo che vive in bilico: tra ciò che è stato e ciò che potrebbe diventare, tra la forza ruvida della sua natura e le ambizioni di un rilancio turistico capace di restituirle vitalità. È una storia lunga, che ciclicamente ritorna sui tavoli istituzionali, e che nelle ultime ore ha scritto un nuovo capitolo.
Il Piano di Riqualificazione Urbana – RU9 di Tremalzo, presentato dal Comune di Ledro, ha ricevuto infatti un nuovo stop. A comunicarlo è stata la Commissione per la Pianificazione Territoriale e il Paesaggio (Cpc) della Comunità di Valle, che già lo scorso luglio aveva sospeso l’iter rilevando criticità di natura urbanistica.
Allora, la questione si era complicata: la Cpc aveva chiesto chiarimenti alla Provincia, la quale aveva risposto sollecitando l’organo comunitario a concentrarsi esclusivamente sugli aspetti paesaggistici, lasciando da parte i nodi urbanistici.
Mercoledì mattina, come riportato dalla stampa locale, dopo sopralluoghi e confronti, il piano è tornato davanti alla Commissione. E la Commissione ha scelto nuovamente la sospensione.
Paesaggio e progetto: una compatibilità ancora da costruire
«La perlustrazione in loco è stata utile e necessaria», ha spiegato alla stampa locale Giuliano Marocchi, presidente della Comunità di Valle.
La Cpc, sottolinea, non è contraria a un rilancio della località. Ma al momento vede ancora problemi importanti: in particolare la compatibilità tra il nuovo edificato e l’andamento naturale del terreno, soprattutto nella zona sotto strada, dove il salto di quota è significativo.
C’è un tema chiave: come inserire il nuovo senza snaturare l’esistente, soprattutto in un contesto di pascolo d’alta quota. Per questo la Commissione invita a valutare alternative rispetto alla proposta attuale, immaginando i nuovi volumi nell’area già oggi edificata, nei pressi dell’ex “Tavola Calda”, più a valle della piana.
Una soluzione di sintesi, capace di tenere insieme tutela del paesaggio e necessità di recupero.
Il sindaco Oliari: “Progetto grande, iter inevitabile”
Sul fronte del Comune, il sindaco Claudio Oliari parla con realismo.
Non si aspettava un’approvazione immediata, spiega alla stampa: «È un progetto talmente grande che è normale abbia un iter complesso».
D’altronde Tremalzo è da anni al centro di proposte, discussioni, tentativi di ripensamento. E proprio per questo, sostiene, è il momento di arrivare a una decisione definitiva: o si fa, o si accantona. Il Comune, assicura Oliari, ha fiducia nel lavoro della Cpc. E riconosce che il progetto merita tempo di qualità, approfondimenti, eventuali modifiche. Perché riqualificare Tremalzo non significa semplicemente costruire, ma ripensare un intero equilibrio.
Vivi Ledro: “E se per una volta si chiedesse davvero alla comunità?”
Nel frattempo, fuori dalle sedi istituzionali, si fa sentire la voce della lista civica Vivi Ledro, che alle ultime comunali candidava Andrea De Guelmi.
Nel loro intervento sui social lanciano una domanda semplice, ma che suona come una provocazione: “E se, visti tutti gli anni persi, se ne perdesse ancora solo mezzo – 6 mesi in tutto – per mettere la comunità intorno al tavolo con dei professionisti di partecipazione e chiedere davvero cosa vorrebbe per la montagna Tremalzo, messa come è ora, stante che la montagna non è di Ledro né dei Ledrensi, ma è un patrimonio molto più grande che abbiamo la responsabilità di gestire come comunità di Ledro?
E se questa fosse davvero, in fondo, l’ unica soluzione a questo annoso problema? Una soluzione, sciocca e inutile per qualcuno, o innovativa e che lega e affeziona la comunità al suo territorio ancora di più?”
È un chiaro invito a considerare la partecipazione non come un lusso o come un ostacolo, ma come una possibile chiave per sciogliere un nodo che da decenni fa oscillare Tremalzo tra attese e rinvii. Per qualcuno un’idea inutile, per altri un gesto innovativo, capace di riavvicinare la comunità al proprio territorio. (n.f.)