Una grande opera può diventare un grande problema, se mancano i collegamenti necessari a farla funzionare davvero. È questo, in sintesi, il senso dell’interrogazione presentata dal capogruppo del PATT, Carlo Pedergnana, indirizzata alla sindaca Arianna Fiorio, alla giunta e al presidente del Consiglio comunale di Arco, Marco Manzoni, con al centro il tema della viabilità dopo l’apertura del tunnel Loppio–Busa.
Nel documento depositato il 14 ottobre, Pedergnana riconosce l’importanza del nuovo tunnel per la mobilità del territorio, ma richiama l’attenzione su una questione cruciale: la viabilità in uscita, che – avverte – rischia di diventare il vero nodo critico se non verrà completato in tempi rapidi il collegamento fino alla zona industriale del Cretaccio.
Secondo il consigliere autonomista, la mancanza di questo tratto potrebbe infatti dirottare il traffico, soprattutto quello pesante, attraverso le frazioni di Bolognano e Vignole, con conseguente aumento della congestione e riduzione della sicurezza nelle due rotatorie principali che conducono all’area produttiva di Arco.
Un collegamento diretto, invece, permetterebbe ai mezzi di raggiungere la zona industriale più velocemente, con minori costi per le aziende e un flusso di traffico più ordinato su tutto il territorio.
Da qui le due domande rivolte alla giunta:
se ci siano state interlocuzioni ufficiali con la Provincia autonoma di Trento per conoscere i tempi di realizzazione del collegamento dal tunnel fino al Cretaccio;
e se l’amministrazione comunale intenda invitare in Consiglio il presidente della Provincia, per ottenere aggiornamenti diretti sullo stato del progetto e sulle tempistiche previste.
Pedergnana conclude chiedendo una risposta scritta, sottolineando l’urgenza di affrontare il tema prima che l’apertura del tunnel – pensata per migliorare la viabilità complessiva dell’Alto Garda – rischi di spostare il problema più avanti, invece di risolverlo.
(n.f.)