Dopo mesi dietro ai ponteggi, Torre Guaita torna a mostrarsi nel cuore di Pietramurata. La sua sagoma, antica e familiare, si offre di nuovo agli sguardi dei cittadini, segno tangibile che i lavori di messa in sicurezza e consolidamento sono arrivati al traguardo.
A darne l’annuncio è stata la sindaca di Dro, Ginetta Santoni, con parole che trasmettono soddisfazione e senso di responsabilità: “La valorizzazione di una struttura importantissima per la comunità di Pietramurata, ma di pregio architettonico e valore culturale per tutta l’amministrazione comunale. Per ogni singolo tassello che si compone, è come un piccolo passo che ci porta verso la meta”.
Un messaggio che racconta non solo la fine di un cantiere, ma un percorso di cura condivisa: iniziato nella consiliatura precedente, portato avanti con la costante presenza della Sovrintendenza provinciale, dell’Ufficio tecnico comunale e delle imprese coinvolte, fino al completamento di questi giorni. “Un lavoro minuzioso e attento alla salvaguardia di ogni singolo particolare storico”, ha sottolineato Santoni, ricordando l’impegno della giunta nel trasformare le promesse in fatti concreti.
Una torre che racconta secoli di storia
Torre Guaita non è un edificio qualsiasi. Le sue pietre, adagiate su un affioramento roccioso, parlano di secoli di storia e di comunità. La sua origine si perde tra ipotesi longobarde e medievali, ma certo è che per generazioni ha svolto la funzione di torre di guardia, punto di avvistamento strategico lungo le vie che collegavano la piana del Garda a Trento.
In epoche più recenti, la torre si è trovata inglobata nel tessuto urbano di Pietramurata, inaccessibile e dimenticata. Solo negli ultimi decenni è iniziato un percorso di recupero, con finanziamenti e progetti che hanno visto Provincia e Comune collaborare per restituirle un ruolo centrale.
Un futuro da spazio vivo
Il consolidamento statico è solo il primo passo. L’obiettivo dell’amministrazione è infatti quello di rendere Torre Guaita un luogo vivo, aperto e fruibile: spazi per associazioni, sale per eventi e mostre, conferenze, attività culturali e didattiche. Un progetto che guarda alla comunità ma anche al turismo, inserendo la torre in un percorso che lega storia, natura e paesaggio, dalle Marocche ai sentieri che portano verso il Garda.
La sfida adesso sarà dare continuità: garantire manutenzione, rendere accessibili gli spazi, coinvolgere le realtà locali e promuovere la torre come simbolo identitario di Pietramurata.
Un tassello che unisce passato e futuro
La voce della sindaca Santoni restituisce bene il valore simbolico di questo traguardo: ogni passo completato è un tassello in più verso un progetto più grande. Torre Guaita, liberata dai ponteggi, non è solo un monumento restaurato, ma una promessa di futuro. Un futuro in cui la memoria storica diventa risorsa, la pietra diventa comunità, e la comunità si riconosce nella sua storia. (n.f.)