Articolo pubblicato il: 02/12/2025 alle 12:00
La Busa - Progettone, ecco le nuove regole per l’accesso
Posted By Redazione
Categoria: Amministrativa, Attualità, Economia, Notizie

 

La Giunta provinciale ha approvato il provvedimento che definisce le tipologie dei soggetti appartenenti alle fasce deboli, i requisiti di accesso e le modalità di impiego all’interno del Progettone.
La nuova disciplina introduce un impianto più moderno e orientato alla crescita professionale. Non è più prevista la presa in carico a tempo indeterminato, ma contratti triennali, rinnovabili a determinate condizioni, favorendo un percorso progressivo e monitorato.
Si amplia la platea dei potenziali beneficiari, includendo soggetti che in passato non avevano accesso al Progettone.
La formazione diventa un diritto e un dovere per tutti i partecipanti: uno strumento per riqualificarsi, aggiornare le competenze e accrescere le possibilità di rimessa in circolo nel lavoro ordinario.
Le graduatorie saranno gestite dai servizi competenti, mentre le domande potranno essere presentate a partire dal 1° giugno 2026 presso i patronati.

 

 

Parallelamente, è in avvio la trattativa per il nuovo contratto di lavoro del personale del Progettone: esiste già una piattaforma sindacale e, dopo i primi incontri, il tavolo entrerà nel vivo nelle prossime settimane.
Resta invece confermata la struttura operativa del progetto: sono stati individuati i soggetti economici attuatori per i tre ambiti di intervento – lavori di ripristino e valorizzazione ambientale; servizi a supporto del patrimonio culturale e della sicurezza; servizi di supporto ai settori sanitario e socio-assistenziale. I primi due sono stati aggiudicati al Consorzio Lavoro Ambiente con SEA, il terzo al Consorzio Consolida.

I dettagli
Il provvedimento individua quattro tipologie di persone appartenenti a fasce deboli che possono accedere al Progettone.
Lavoratori vicini alla pensione licenziati da un contratto a tempo indeterminato per motivi oggettivi, inidoneità psicofisica o superamento del comporto, oppure che abbiano rassegnato dimissioni per giusta causa o risolto consensualmente il rapporto.
Lavoratori vicini alla pensione che abbiano cessato un rapporto di lavoro a tempo determinato (anche in somministrazione o intermittente), un contratto di collaborazione o un’attività autonoma o professionale.
Persone disoccupate di età avanzata, con i requisiti anagrafici e di residenza indicati nel provvedimento.
Donne vittime di violenza, segnalate dai competenti servizi come previsto dalla normativa provinciale.
Per le tipologie 1-2-3, restano fermi i requisiti specifici di residenza, anzianità contributiva e condizione occupazionale indicati nella delibera di riferimento.

La delibera definisce inoltre tre modalità di accesso e permanenza, ciascuna associata a una specifica graduatoria.
Modalità A – Lavoratori prossimi alla pensione (Tipologie 1 e 2)
La graduatoria valorizza per il 50% le settimane contributive e per il 50% l’età anagrafica, ed è articolata in due fasce, una per i soggetti della Tipologia 1 e una per la Tipologia 2. La durata della permanenza dipende dagli anni mancanti alla pensione:
fino a 3 anni dalla pensione: permanenza fino al raggiungimento dei requisiti pensionistici;
più di 3 anni dalla pensione: primo periodo fino a 36 mesi, rinnovabile fino ad altri 36 mesi previo assolvimento degli obblighi formativi e delle verifiche sulla ricollocazione; possibile ulteriore permanenza secondo il regime della categoria precedente, nel rispetto delle condizioni previste.
Modalità B – Disoccupati over 53 (over 52 se donne) e donne vittime di violenza (Tipologie 3 e 4)
La graduatoria si basa per il 60% sull’indicatore ICEF “povertà” e per il 40% sulle settimane contributive degli ultimi tre anni. Sono previsti due periodi di accesso non consecutivi, ciascuno della durata massima di 12 mesi, intervallati da un anno di presa in carico da parte del Centro per l’impiego. L’eventuale nuovo accesso è subordinato allo svolgimento dei percorsi formativi e alle verifiche sulla ricollocazione.
Modalità C – Attività stagionali (Tipologie 3 e 4)
Prevede l’inserimento in attività di carattere stagionale, sempre sulla base della graduatoria formata con gli stessi criteri della Modalità B. È possibile la permanenza per tre stagioni consecutive, rinnovabile per un secondo ciclo di tre stagioni a determinate condizioni. Al termine del secondo ciclo è previsto un anno di stop prima di un’eventuale nuova domanda.
Il provvedimento introduce la possibilità di mobilità tra i diversi ambiti di intervento, qualora necessario per ragioni personali o psico-fisiche.
Per le tipologie 1 e 2, è prevista inoltre la conservazione del posto nel sistema in caso di assunzione nel mercato ordinario: per il periodo di prova nei contratti a tempo indeterminato e fino a 12 mesi per contratti a termine, stagionali o attività autonome.
Un regime transitorio tutela infine i lavoratori già inseriti nel Progettone secondo la precedente normativa, garantendo un passaggio graduale al nuovo sistema.

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Data e ora di stampa: 02/12/2025 13:41
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