
Alla vigilia del nuovo anno, il Comune di Arco sceglie la strada dell’appello al senso civico. Un messaggio pubblicato sui canali social istituzionali invita cittadini e visitatori a rinunciare ai tradizionali “botti” di Capodanno: petardi, mortaretti, razzi e altri materiali pirotecnici. Un gesto di responsabilità, sottolinea l’amministrazione, che oggi viene ritenuto non solo opportuno ma doveroso.
Il richiamo non è solo morale. Il Comune ricorda che il Regolamento intercomunale di polizia urbana vieta l’utilizzo dei botti dalle ore 21 del 31 dicembre alle ore 3 del 1° gennaio, una norma che – ammette implicitamente il messaggio – negli anni è stata spesso disattesa. Proprio per questo l’invito è a fermarsi a riflettere sull’impatto reale di una consuetudine che continua a far discutere.
Sicurezza, animali e ambiente
Nel testo dell’appello vengono elencate le principali criticità legate all’uso dei botti. Il disturbo arrecato alle persone fragili, ai bambini, agli anziani e agli ammalati è solo il primo aspetto. C’è poi il tema della sicurezza: ogni Capodanno porta con sé una scia di incidenti e infortuni, che coinvolgono non solo chi maneggia i fuochi ma anche chi si trova nelle vicinanze. I dati del Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno parlano di oltre 300 feriti gravi nell’ultimo Capodanno.
Ampio spazio viene dedicato anche agli animali, domestici e selvatici. Migliaia ogni anno, secondo le stime richiamate dal Comune, muoiono per infarto o fuggono terrorizzati, finendo dispersi o investiti. Senza contare i volatili, che perdono l’orientamento con esiti spesso fatali. Infine l’impatto ambientale, legato alle polveri sottili e alle diossine sprigionate dalle esplosioni, sostanze nocive per la salute.
L’appello è rivolto in modo particolare agli adulti e a chi ha responsabilità sui minorenni, invitati a essere pienamente consapevoli delle conseguenze delle proprie scelte. Viene inoltre richiamata la campagna dell’ANCI, che mette in guardia anche dai rischi del mercato illegale dei prodotti pirotecnici.
Reazioni tra consenso, ironia e richieste di divieti
Come spesso accade sui social, il messaggio ha generato un acceso dibattito. C’è chi plaude all’iniziativa, definendo la rinuncia ai botti una “fantastica scelta” per il benessere delle persone e degli animali, e chi chiede esplicitamente più coraggio, invocando divieti netti e sanzioni efficaci. «Appellarsi al senso civico non serve a nulla, si vieta e basta», scrive qualcuno.
Altri utenti sollevano dubbi sull’efficacia di un semplice appello, ritenuto insufficiente senza controlli e deterrenti economici. Non manca chi propone alternative, come musica e feste in piazza, per evitare che il Capodanno si trasformi in una serata “spenta” e priva di socialità. C’è anche chi ironizza, chi difende la tradizione dei fuochi e chi denuncia un eccesso di divieti, parlando di un territorio sempre più “spento” dopo una certa ora.
Una città che si interroga
Il quadro che emerge è quello di una comunità divisa, chiamata a confrontarsi su abitudini radicate e su una diversa idea di festa. L’amministrazione comunale ha scelto di non imboccare la strada di nuovi divieti, puntando invece sulla responsabilità individuale. Resta da capire se l’appello verrà raccolto e se, almeno per una notte, Arco saprà salutare il nuovo anno in modo più silenzioso, ma forse anche più rispettoso. (n.f.)