Le luci del Natale stanno per accendersi anche ad Arco, e con esse tornano le domande — e le discussioni — attorno al modo in cui la città sceglie di celebrare le proprie tradizioni.
A fare chiarezza è intervenuta in queste ore l’assessora alla comunicazione del Comune, Roberta Prandi, che con una nota ufficiale ha voluto sgomberare il campo da alcune voci circolate in città riguardo al Mercatino di Natale e ad altri aspetti delle festività.
L’edizione 2025 prenderà il via il 14 novembre e si presenterà in una forma “più diffusa”, con iniziative e allestimenti che abbracceranno da Palazzo Panni al rione Stranfora, coinvolgendo dunque un’area più ampia del centro storico.
A fianco delle classiche casette e dell’artigianato, si sta lavorando anche a un programma di speciali visite guidate all’Arboreto dell’Arciduca, organizzate in collaborazione con il Muse di Trento, per unire l’atmosfera delle feste alla valorizzazione del patrimonio naturale e storico di Arco.
L’abete in piazza e il dibattito sulla sostenibilità
Il Natale arcense manterrà intatto il proprio sapore tradizionale: saranno presenti le casette di legno, gli addobbi, gli alberi decorati e naturalmente il grande abete in piazza III Novembre, simbolo riconosciuto della festa in città.
Negli ultimi giorni si era aperta una discussione sulla possibilità di sostituire l’albero vero con un’alternativa più sostenibile e di qualità, seguendo l’esempio di altre città italiane.
Vedi la vicina città della Quercia, Rovereto, dove da anni il Consorzio Rovereto in Centro ha fatto una scelta precisa nella bellissima piazza Rosmini. “Anche a causa dell’evidente problema del disboscamento, si è scelto di utilizzare un albero artificiale – descrivono sul sito ufficiale -. L’albero di piazza Rosmini, fulcro del Natale roveretano, sarà composto interamente di sfere luminose in polvere di vetro bianca, alto quasi 13 metri, che potrà essere ammirato già nei prossimi giorni quando inizieranno le operazioni di montaggio. Uno spettacolo (vedasi la foto principale, ndr) che accoglierà visitatori e turisti nella piazza principale della città”.
Una delle ipotesi che l’amministrazione, come spiega l’assessora Prandi, aveva effettivamente valutato, ma che non è stato possibile concretizzare “a causa dei tempi ristretti”.
L’assessora ha colto l’occasione per chiarire un punto spesso travisato: “Per allestire l’abete vero in piazza III Novembre — scrive — ogni anno viene tagliato un albero in ottime condizioni e di altezza considerevole. Spesso si pensa che l’albero decorativo sia già destinato all’abbattimento, ma non è così”.
Un chiarimento che intende sgomberare il campo da equivoci e polemiche, considerate “sorprendenti” se confrontate con “i tanti e reali problemi che la nuova amministrazione si trova ad affrontare”.
“Polemiche sul nulla”: la linea dell’amministrazione Fiorio
Il comunicato prosegue con un tono più deciso, a difesa del lavoro portato avanti dalla nuova amministrazione, in carica da quattro mesi.
Prandi rivendica la scelta della giunta guidata dalla sindaca Arianna Fiorio di non alimentare provocazioni e polemiche, preferendo concentrarsi su lavoro e impegno per il bene comune.
Secondo l’assessora, “tantissimo tempo è stato dedicato in questi mesi al completamento di progetti e lavori già in programma”, così come alla gestione di questioni rimaste in sospeso da tempo.
Il messaggio è chiaro: il Comune intende proseguire sulla strada della continuità operativa e della concretezza, senza disperdere energie in dibattiti considerati sterili.
Il caso delle falesie e la campagna informativa per i turisti
Tra i temi citati come esempio di impegno amministrativo, Prandi menziona la campagna preliminare per affrontare il problema del parcheggio e del campeggio selvaggio lungo le strade che conducono alle celebri falesie di Arco, meta ogni anno di migliaia di appassionati di arrampicata.
La decisione di avviare una fase informativa — con la distribuzione di un opuscolo multilingue destinato ai turisti, per invitarli a rispettare i divieti e a servirsi di aree di sosta alternative — ha suscitato critiche da parte di esponenti della precedente amministrazione.
Un ex assessore, riferisce Prandi, si è perfino soffermato a criticare la traduzione tedesca del volantino, “seppur verificata da madrelingua”.
L’assessora difende invece la scelta, sottolineando che partire con l’informazione non è segno di ingenuità, ma “un primo passo” che sarà seguito da sanzioni vere e proprie, non appena la segnaletica stradale sarà completata.
Un intervento, dunque, che punta a un cambiamento culturale e non solo a un’azione repressiva, in una zona da anni segnata da comportamenti poco rispettosi dell’ambiente e della proprietà privata.
Tradizione, realismo e comunicazione: il Natale come banco di prova
Il comunicato dell’assessora Prandi si chiude così con un messaggio duplice: da un lato la volontà di mantenere viva la tradizione, dall’altro la determinazione nel smentire polemiche e incomprensioni che, a detta dell’amministrazione, rischiano di distogliere l’attenzione dalle priorità della città.
Il Natale, ad Arco, si conferma dunque non solo un momento di festa, ma anche uno specchio del dibattito pubblico locale, dove la ricerca di un equilibrio tra sostenibilità, identità e concretezza diventa la sfida principale di una giunta ancora giovane, ma già chiamata a misurarsi con le attese — e gli umori — della comunità.
Nicola Filippi