Arco torna a fare i conti con la paura dei furti. Come raccontato da La Busa online, sabato 13 settembre, attorno alle 20, una zona residenziale tra via Nas e via Frumento è stata teatro di un episodio dai contorni inquietanti, che ha lasciato sgomenta l’intera comunità. Una donna, rientrata a casa dopo il lavoro, si è trovata faccia a faccia con un uomo vestito di nero e con il volto coperto da un passamontagna, che aveva appena forzato una finestra per introdursi nell’appartamento.

Paura ad Arco: sorprende il ladro, lui scappa ma torna e ruba i gioielli

Una dinamica da film

La donna, spaventata ma pronta a reagire, ha urlato con forza richiamando l’attenzione dei vicini mentre allertava il 112. Il ladro, inizialmente in fuga, ha minacciato la vittima con la torcia che teneva in mano per poi dileguarsi. Ma la vicenda non si è conclusa lì: pochi istanti dopo, con un gesto di sorprendente audacia, il malvivente è tornato indietro, arrampicandosi sulla terrazza e riuscendo ad arraffare alcuni beni preziosi e ricordi di famiglia.

Un vicino, accorso in aiuto «armato» soltanto di un grosso ombrello e alcuni sassi, ha tentato di ostacolarne l’azione. Il ladro, vistosi scoperto e circondato, ha scelto infine di scappare attraverso i giardini delle abitazioni vicine, approfittando della scarsa illuminazione pubblica e privata per far perdere le proprie tracce.

L’arrivo rapido di una volante del Commissariato di Riva del Garda ha permesso di mettere in sicurezza l’abitazione e avviare le prime indagini, ma l’ammontare del bottino resta da quantificare.

Audacia e insicurezza

Ciò che più preoccupa non è solo il furto in sé, ma la modalità con cui è avvenuto: la freddezza del ladro, capace di tornare due volte nello stesso appartamento nel giro di pochi minuti, e l’indifferenza rispetto al rischio di essere catturato. Un segnale che mette in allarme, soprattutto in una zona già colpita da episodi simili nelle scorse settimane.

L’interrogazione politica

Proprio alla luce di questo episodio, il capogruppo del PATT in consiglio comunale, Carlo Pedergnana, ha depositato un’interrogazione alla sindaca Arianna Fiorio e al presidente del consiglio Marco . Nel documento, Pedergnana chiede aggiornamenti sullo stato del progetto di videosorveglianza avviato dalla precedente amministrazione, sottolineando come la percezione di insicurezza tra i cittadini sia in costante crescita.

«Quello che più spaventa – scrive Pedergnana – è che questi delinquenti si sentano così sicuri». Da qui la richiesta di valutare anche l’introduzione del vigile di quartiere, figura di prossimità che, secondo il consigliere, «potrebbe restituire tranquillità ai cittadini» garantendo presenza costante e contatto diretto con la comunità.

Il nodo sicurezza ad Arco

La vicenda riaccende il dibattito su un tema che negli ultimi mesi è diventato centrale nella vita pubblica arcense: quello della sicurezza urbana. Se da un lato le forze dell’ordine invitano alla prudenza e all’adozione di misure di autotutela – sistemi di allarme, rinforzo degli accessi, segnalazioni tempestive al 112 – dall’altro cresce la richiesta politica e sociale di interventi strutturali.

Videosorveglianza e vigile di quartiere appaiono, in questo senso, come due strumenti complementari: tecnologia e presenza fisica sul territorio. Resta ora da capire quale direzione vorrà intraprendere l’amministrazione comunale, chiamata a dare risposte a una comunità scossa da episodi che, più che per il danno materiale, preoccupano per l’audacia dei loro protagonisti.