
Un’Amsa che consolida, che aggiusta, che investe. Ma soprattutto, un’Amsa che inizia a immaginare il proprio futuro. È questo il quadro emerso dall’intervento del presidente Paolo Giovanazzi durante la seduta pubblica del Consiglio comunale di Arco, dove la società partecipata ha presentato le linee d’azione per il 2026.
Una relazione dettagliata, scandita da priorità operative ma anche da un cambio di passo culturale: «Serve una riflessione più ampia sulla fascia lago e sul destino dell’ex stazione delle autocorriere», ha dichiarato Giovanazzi. Parole che hanno subito aperto il dibattito politico in aula.
Le priorità 2026: Aquapark, campeggi e Casinò Municipale
Il presidente Giovanazzi, alla guida dell’azienda insieme al vicepresidente Bruno Lunelli e ai consiglieri Cinzia Capra, Elena Chincarini e Mattia Riccadonna, ha illustrato gli interventi programmati.
Tra i punti principali:
– manutenzione dei campeggi di Prabi e Arco Lido, veri pilastri economici della società;
– interventi sull’Aquapark, struttura che negli ultimi anni ha rappresentato una svolta per l’offerta turistica arcense;
– manutenzione straordinaria del Casinò Municipale, con un primo intervento sui serramenti;
– riattivazione del bando per il bar del Casinò, oggi chiuso e considerato una delle “note dolenti” dell’azienda.
Sul bar, Giovanazzi non nasconde le difficoltà: «Le ultime gestioni non hanno funzionato. La posizione è particolare, con vincoli e superfici che complicano la gestione. Non è come avere un locale in centro ad Arco. Abbiamo analizzato ciò che è accaduto nelle ultime tre-quattro gestioni e stiamo valutando alternative: vogliamo uscire con un bando più solido».
L’ex stazione delle autocorriere: «Il 2026 sarà l’anno della progettazione»
Tra i temi più attesi, quello dell’immobile dell’ex stazione in via Baden Powell. Una struttura strategica, oggi in attesa di una destinazione chiara.
«Abbiamo cominciato a ragionare sul futuro dell’area – ha spiegato Giovanazzi – e contiamo di porre le basi della nuova progettazione nel 2026».
Si tratta di uno snodo urbano che potrebbe aprire scenari importanti per servizi, mobilità e rigenerazione urbana.
Soste e verde pubblico: verso una gestione più integrata
Amsa sta inoltre dialogando con l’amministrazione comunale sul controllo delle soste e sulla manutenzione del verde in alcune aree specifiche.
Un ruolo operativo che, se ampliato, potrebbe segnare una riorganizzazione generale dei servizi cittadini in chiave più efficiente e centralizzata.
Conti in ordine, nonostante il meteo. Il fatturato resta sopra i 3 milioni
Sul fronte economico, Amsa conferma una buona salute complessiva. Nel dettaglio:
– 2023: 2.954.000 euro;
– 2024: 3.399.000 euro;
– 2025: 3.325.000 euro.
La lieve flessione del 2025 è dovuta soprattutto al maltempo, che ha inciso sulle presenze nei campeggi e soprattutto sull’Aquapark di Prabi. «L’incremento fra 2023 e 2024 – ricorda Giovanazzi – era stato significativo grazie all’aumento delle tariffe e all’apertura della nuova struttura dell’Aquapark».
Il dibattito politico: la fascia lago divide
Dopo la relazione del presidente, il dibattito in aula si è acceso soprattutto sul tema della fascia lago, da sempre al centro delle discussioni sulla mobilità, la pressione turistica e la destinazione degli spazi pubblici.
Dai banchi delle minoranze, il consigliere Nicola Cattoi ha chiesto se Amsa abbia idee su come “sviluppare e liberare” le aree più sensibili, chiedendo aggiornamenti anche sul destino del bar del Casinò.
La sindaca Arianna Fiorio, intervenendo sulla fascia lago, ha spiegato che «la partita verrà affrontata in Cuta», lasciando intendere che la discussione richiederà un confronto più ampio e condiviso.
Il consigliere Alessandro Amistadi ha sottolineato una criticità di metodo: «Amsa si chiama Azienda Municipale Sviluppo Arco, ma da troppi anni è ingessata».
E sulla proposta – emersa in ambienti di discussione – di spostare il campeggio Arco Lido, è categorico: «Sarebbe una follia».
Una Amsa che vuole cambiare passo
Dalle parole del presidente Giovanazzi emerge una società che vuole restare ancorata ai propri servizi storici — campeggi, Aquapark, parcheggi — ma che allo stesso tempo cerca di ripensarsi, soprattutto nei luoghi simbolo della città: il Casinò, la fascia lago, l’ex stazione delle autocorriere.
Un percorso che richiederà investimenti, decisioni condivise e un confronto serrato con il Comune.
Il 2026, nelle intenzioni del nuovo Cda, dovrà essere l’anno in cui lasciare tracce concrete di questa nuova fase. (n.f.)